380 posti di lavoro a rischio, di cui 140 a Massa. «Nonostante i proclami di questi ultimi mesi, ad oggi ancora non è dato sapere se entro il 30 settembre ArcelorMittal ultimerà la procedura di acquisto della Sanac in amministrazione straordinaria, i cui stabilimenti lavorano al 60% per Taranto». E’ quanto si legge in una nota di Cgil Toscana.

Il pericolo Taranto A far temere è l’annuncio che «Taranto il 6 settembre potrebbe chiudere, chiuderà ha dichiarato l’ad di ArcelorMitall Europa se non sarà garantita l’immunità penale che il decreto crescita ha limitato, appunto, al 6 settembre». La Cgil di Massa Carrara si chiede come sia possibile che «un Ministro affronti con tanta superficialità una situazione di questo tipo, contrapponendo pretestuosamente il diritto al lavoro con quello alla salute, forse si vuole ripercorrere un nuovo “caso Bagnoli”? Forse così si pensa di fare l’interesse del Paese? E ancora, siamo davvero convinti che questo comportamento favorisca nuovi futuri investimenti in Italia da parte di gruppi industriali dopo che a contratto firmato si cambiano le carte in tavola? Infine, ma non da ultimo, è vergognoso il comportamento di ArcelorMittal nei confronti dei 1400 lavoratori di Taranto ai quali è stata comunicata con una mail la cassa integrazione. Il Governo deve far rispettare gli accordi e garantire gli investimenti in termini occupazionali e ambientali. Martedì sciopero nazionale di 4 ore con presidio dalle ore 9 sotto la prefettura di Massa Carrara».

Sciopero il 2 luglio «Esprimiamo tutto il nostro disappunto per l’esito dell’incontro di ieri al Ministero dello Sviluppo Economico, dove ci e’ stato comunicato che vi sarà una proroga fino al 30 Settembre dell’amministrazione straordinaria, termine ultimo per la conclusione della negoziazione tra ArcerolMittal e il governo», dichiara Paolo Gozzani segretario generale della Cgil di Massa Carrara. «Abbiamo registrato l’assenza totale del Governo i lavoratori in questi anni hanno fatto di tutto per difendere lo stabilimento e il proprio posto di lavoro, anche rischiando la vita per le pessime condizioni che versava lo stabilimento. Chi ha responsabilità politica deve trovare le soluzioni – conclude – per questo sciopereremo martedì 2 luglio per 4 ore e utilizzeremo alla presenza dei lavoratori in sciopero, il tavolo istituzionale per denunciare alla presenza del Prefetto e di tutte le istituzioni locali, tutta la nostra preoccupazione e rabbia nei confronti di un governo che dimostra nessuna attenzione per un territorio così fortemente penalizzato e nessuna idea per uno sviluppo di questo paese».

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