«Abbiamo dichiarato lo stato di agitazione permanente dei lavoratori e chiederemo un incontro urgente al Prefetto di Arezzo per informarla sulla gravità della situazione Pavimental». Così Antonella Pagliantini e Gilberto Pittarello, segretari provinciali Fillea Cgil e Filca Cisl, annunciano la reazione sindacale  alla decisione della Pavimental di avviare le procedure di licenziamento per 209 addetti.

Rilancio possibile I sindacati di categoria dichiarano in una nota di prendere atto «della latitanza del Governo rispetto alla questione delle manutenzioni autostradali, sulla quale è stato chiesto da tempo un incontro urgente sia al Ministero delle Infrastrutture che a quello dello Sviluppo Economico. Sosteniamo con forza la possibilità di rilanciare l’azienda mettendo in campo un piano industriale che consenta alla società di riposizionarsi nel mercato delle grandi opere e della pavimentazione. Un impegno chiaro nell’investire su una società, fiore all’occhiello del Gruppo, accettando il rischio di mercato e rimettendo in gioco quei capitali che, anche grazie ai lavori di Pavimental, sono stati accumulati sino ad oggi. Gli enormi spazi lasciati dalla crisi delle grandi imprese di costruzione, che spesso è una crisi di liquidità – spiegano i sindacati – rendono possibile puntare sul rafforzamento industriale di Pavimental, un soggetto che ha tutte le caratteristiche per occupare quelle posizioni, puntando così al suo rilancio anziché decretarne preventivamente la morte. Non è accettabile che un gruppo come Atlantia, distributore di dividendi milionari ai suoi azionisti fino allo scorso anno, non voglia strategicamente sfruttare le opportunità che il mercato delle grandi infrastrutture oggi potrebbe offrire».

Le richieste al Governo Dai sindacati infine la richiesta al Governo, di sbloccare subito la possibilità per Pavimental di proseguire con i lavori di manutenzione per garantire la sicurezza della rete autostradale e la qualità del servizio agli utenti. In questo modo si potrà consentire anche a Pavimental il superamento della fase di crisi transitoria e garantire un futuro ai suoi lavoratori nel mercato nazionale e internazionale delle costruzioni.

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