agroalimentareSi chiude in positivo il 2013 dell’export toscano: secondo i dati di Unioncamere resi noti oggi, nel quarto trimestre dell’anno si registra un incremento del 3,7%, con una media d’anno del +4,7%.

I settori che trainano l’export Da ottobre a dicembre sono cresciuti i flussi verso l’area Ue28 (+7,4%) e in particolare l’Eurozona (+7%): positivi i risultati di Francia (+3,6), Germania (+5,6%), Spagna (+8,9%). Sono i beni di consumo, durevoli (oreficeria e gioielleria +21,1%) e non durevoli (concia-pelle +11,2%) a trainare l’export della Toscana: bene anche cicli e motocicli (+3,7%) e mobili (+2,4%), mentre nella componente non durevole brillano farmaceutica (+12%), agroalimentare (oli +15,4% e bevande +7%), abbigliamento e maglieria (+10,3%), altri prodotti tessili (+6,3%).

Beni strumentali in crisi Difficoltà invece per i beni strumentali (-3,6%) e i prodotti intermedi (tessile -5,1%, siderurgia -34,2%). «La crescita in valore degli scambi – ha dichiarato il presidente di Unioncamere Toscana, Vasco Galgani – assume rilievo per più fattori: sia perché tali flussi sono il sintomo di una ripresa dell’attività produttiva che potrebbe trasmettersi all’intero sistema economico, sia perché si tratta di mercati più facilmente raggiungibili per il nostro tessuto di piccole e micro imprese, sia infine perché verrebbe confermata, a livello europeo, l’importanza di perseguire politiche espansive e orientate alla crescita della domanda interna».

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