crespi-berettaBelle, temerarie, esaltanti e appassionanti per un città che le ama alla follia. Stiamo parlando di Ac Siena e Mens Sana Basket, sebbene sul loro futuro, quello che riguarda le dinamiche esterne ai campi da gioco, ci sono ancora troppe nuvole scure che promettono tempesta. Sono le due facce dello sport senese, le cui due massime rappresentanti stanno vivendo una continua altalena di emozioni dall’inizio dell’annata agonistica. A onor del vero i grattacapi sono arrivati anche prima con iscrizioni al campionato in extremis (leggi), rinegoziazioni di debiti e piani finanziari approvati con non poche difficoltà, problemi di natura economica giunti in itinere, vendita dei pezzi pregiati della rosa (leggi) o del roster (leggi) e molto altro ancora. E tutti a puntare il dito contro Rocca Salimbeni e contro il Monte dei Paschi che abbandona le proprie sponsorizzazioni. Sebbene questa sia solo una parte di un problema ben più complesso e aggrovigliato. E nonostante tutto questo squadre e allenatori portano a casa risultati che vanno al di là di ogni più rosea aspettativa.

massimo_mezzaromaDal -8 al sogno Serie A Si pensi alla Robur. Il totale dei punti di penalizzazione è arrivato a 8. Nonostante questo la squadra è in piena lotta per i playoff e per un posto nella Serie A 2014/2015 che rappresenta l’unica salvezza possibile per la società, grazie ai proventi dei diritti tv che garantirebbero una boccata di ossigeno ed un minimo di programmazione in vista di un domani meno turbolento. O quanto meno, di un domani in cui il Siena possa essere ancora nel calcio professionistico. «L’unica salvezza della Robur è il nuovo stadio». Lo sta ripetendo fino alla noia il patron bianconero Massimo Mezzaroma che spinge per la qualificazione del Rastrello, il cui studio di fattibilità è al vaglio del Comune di Siena. Più freddo e realista il sindaco Bruno Valentini che, nonostante le spinte e la raccolta firme che i tifosi bianconeri stanno promuovendo, non si è mai esposto pubblicamente dando il suo ok all’idea di un impianto da 70 milioni di euro in una delle zone nevralgiche della città. Insomma, la situazione sembra in bilico o per lo meno appesa ad un filo abbastanza precario, visto che la mossa politica di Mezzaroma – di passare la patata bollente alle istituzioni – ancora deve trovare un suo punto di sintesi, nonostante gli incontri pubblici, i dibattiti aperti, le prese di posizione pro e contro. Motivi per essere dubbiosi poi ce ne sarebbero. La vigilia della partita con il Lanciano è stata agitata dalla notizia del pignoramento del pullman dell’Ac Siena. Il tutto perché l’esposizione debitoria della società ha superato il limite secondo i titolari del fornitore di servizio di trasporto. E quindi, d’ora in poi, le trasferte e i viaggi dovranno essere pagati in anticipo, sennò non si parte. C’è poco da essere “happy” (guarda): Mezzaroma farebbe bene a chiarire quali sono le intenzioni e come si può dare continuità al futuro della Robur. Basti guardare la penalità in campionato, frutto di continui ritardi nei pagamenti o di contributi non versati dalla società. Solo il miracolo (sportivo s’intende) che gli uomini di Beretta stanno compiendo fa sembrare leggero questo fardello.ber-mezzaroma

basketDalla messa in liquidazione al secondo posto in classifica Anche in casa Mens Sana non si vivono giorni migliori. È lecito parlare di miracolo sportivo visto che gli uomini di Marco Crespi (candidato principale a coach dell’anno) si trovano in seconda posizione in classifica alle spalle della corazzata Milano. Sì, proprio quella società griffata Armani che ha depredato una Siena non più ricca come in passato e che adesso sogna con quei giocatori e quello staff tecnico cresciuto e diventato grande (e vincente) all’ombra della Torre del Mangia. Una Milano che, forse, dovrà anche fare i conti con il passato recente di Hackett, Moss e Banchi prima di celebrare un nuovo scudetto in Piazza Duomo. Da febbraio la Mens Sana Basket è in liquidazione (leggi) ma i risultati sono ottimi sul parquet. I tifosi hanno fatto sentire la loro voce: lo fanno per applaudire la squadra e lo staff, dimostrando grande vicinanza e partecipazione. Di pari passo c’è la condanna e la delegittimazione nei confronti dei vertici del basket italiano, visto che di anno in anno spariscono società storiche come Napoli, Treviso, Fortitudo Bolgona, Trieste, Udine e adesso è in forse anche Siena. «Ridate dignità al basket» è lo slogan manifestato con striscioni presenti in tutti i palazzetti d’Italia. Ferdinando Minucci, l’uomo che si è fatto grande ed ha reso imbattibile la Mens Sana, è stato scaricato dalla tifoseria mensanina, in prima linea come molte altre per dire no alla sua nomina a presidente della Legabasket, vista anche l’inchesta della GdF che pende sulla sua testa. Per la Mens Sana, adesso, si segue con grande trepidazione quelli che sono gli sviluppi dell’attento lavoro che sta portando avanti il liquidatore Egidio Bianchi, già ds dell’altra società senese di basket, la Virtus, nonché membro della Deputazione Generale della Fondazione Mps. Via dalla mente però che il suo ruolo in Palazzo Sansedoni possa chiamare in Viale Sclavo sceicchi e magnati in grado di salvare la situazione: ci sono tanti sacrifici in agenda. La Mens Sana ha già venduto il pullman dovrà rivolgersi di volta in volta a Tiemme per recarsi in trasferta. Si parla anche di nuove sinergie con le altre società cestistiche di pallacanestro, Virtus e Costone (leggi), per cercare di scrivere la parola “futuro” in maniera condivisa perlomeno per i settori giovanili. La strada però è lunga e l’incontro in Comune con il sindaco è solo un primo step di un percorso erto di difficoltà.Egidio Bianchi

Eccellenze sportive ed indotto In tutto questo contesto, si muovono le squadre di calcio e di basket che stanno riportando dei risultati inaspettati e incredibili. L’attaccamento ai colori e alle maglie ha reso questi uomini, prima dei giocatori, i nuovi idoli di una Siena che si è innamorata di loro nonostante le casse vuote delle società. Un amore che va al di là della fede e della passione. Meno romantico ma più concreto e pragmatico. Chi pensa ai dipendenti delle società? Vuoi che siano segretari, magazzinieri, fisioterapisti, dottori, personale degli uffici stampa, dirigenti, collaboratori esterni? Siena deve tutelare le sue eccellenze sportive e deve tutelare questo che più comunemente viene definito “indotto”: tutti protagonisti nascosti che lavorano dietro le quinte, senza un nome e un numero stampato sulle spalle. Chi si è arricchito con promesse di grandeur dello sport senese lasciando il giochino rotto e con un futuro del tutto incerto dovrà rispondere soprattutto di questa grande responsabilità.

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