«Siamo felici che chiunque voglia possa portare l’ultimo saluto al maestro qui. Amava tantissimo Firenze, ogni qualvolta che ho avuto l’occasione di incontrarlo me ne parlava con un amore viscerale. Come mi hanno detto più volte Pippo e Luciano, il suo desiderio degli ultimi mesi, nei quali l’infermità non gli permetteva di muoversi, era proprio quello di tornare nella sua Firenze e oggi l’accogliamo tutti a braccia aperte». Così il sindaco Dario Nardella pochi istanti dopo aver aperto la camera ardente nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, per Franco Zeffirelli, regista, scenografo e sceneggiatore scomparso sabato scorso, nella sua casa a Roma, all’età di 96 anni.

Una scuola in suo nome «La Fondazione che porta il suo nome è un sogno che si è realizzato perché siamo riusciti a insediare la sua fondazione nel palazzo che lui desiderava – ha aggiunto Dario Nardella -. Negli anni erano state fatte più ipotesi, ma il maestro, sempre stato molto esigente, non accettava le varie proposte. Alla fine gli abbiamo proposto palazzo San Firenze, che è un gioiello di arte e di architettura e sono felice che sia stato deciso di portare gli arredi della sua casa di Roma. Sarà un po’ il memoriale di Zeffirelli, ma anche un luogo di vita, di futuro. Per questo noi con Pippo e Luciano vogliamo che la fondazione cresca guardando alle nuove generazioni. Sarebbe bello che lo Stato, il Governo le istituzioni della la Siae sostenessero il progetto di una scuola internazionale delle arti e dello spettacolo intitolata a Zeffirelli, che possa sviluppare le iniziative che già stanno facendo nella fondazione. Perché il maestro amava i giovani, si metteva sempre a loro disposizione: come aveva imparato dal grande Visconti, allo stesso modo aveva questo modo di insegnare ai suoi ragazzi. E penso che questo aspetto debba essere mantenuto. Mi auguro davvero che posa crescere questa scuola internazionale, e come Comune faremo di tutto per sostenerla».

Lutto cittadino Il sindaco Dario Nardella ha anche raccontato le modalità della cerimonia funebre di domani nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze. «Domani il funerale si svolgerà alle 11, con la celebrazione del nostro cardinale Betori – ha sottolineato Nardella-. Il lutto cittadino prevederà bandiere a mezz’asta, sospensione di tutte le iniziative istituzionali. Oggi abbiamo rinviato il Consiglio comunale di insediamento e ringrazio tutti i consiglieri per la disponibilità. Domani chiederemo a tutti gli esercizi commerciali di abbassare per qualche minuto la saracinesca alle 11, nell’orario del funerale, e invito tutti gli organizzatori delle manifestazioni pubbliche di qualunque natura ad osservare un minuto di silenzio, o comunque a dedicare un saluto alla memoria del maestro».

Insegnamento d’amicizia «Se c’è un insegnamento che ci ha lasciato più di tutti è l’amicizia – ha puntualizzato uno dei figli di Franco Zeffirelli, Luciano -. Era un personaggio difficile il maestro, perché non era facile, però la bellezza di quello che ricevevi in cambio era impagabile. Quello che lascia lo lascia per farlo ricordare. E’ stato un grande professionista del suo lavoro, era molto umano ed era una persona buona. Un credente, e dal suo lavoro si vede la sua fede ed era amico della chiesa e in questi quarant’anni ho visto il rapporto che aveva con la chiesa. Se pensate il Gesù di Nazareth, è stato visto da due miliardi di persone già nel 1971/72 in tutto il mondo, è una grande eredità che lascia a tutti».

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