cave_marmoNei primi nove mesi del 2016 il settore lapideo italiano ha esportato verso il resto del mondo 2,8 milioni di tonnellate di materiali lapidei del valore di 1 miliardo e 468 milioni di euro registrando, rispetto allo stesso periodo del 2015, un calo dell’8% in quantità e del 4% in valore. Il risultato è in controtendenza rispetto al lieve aumento dell’export nazionale complessivo (+0,5%). È quanto risulta dai dati pubblicati dal Centro Studi di Internazionale Marmi e Macchine Carrara (IMM) che, analizzando i dati ufficiali sull’import-export di fonte ISTAT, monitora costantemente l’andamento del settore lapideo italiano.

I numeri In forte calo l’export di blocchi e lastre di marmo e di granito: sono state esportate soltanto 800 mila tonnellate di blocchi e lastre di marmo (-18,4%) del valore di 220,2 mln di euro (-14,8%) e 96,4 mila tonnellate di blocchi e lastre di granito (-13%) del valore di 27,8 mln (-10%). Anche l’export di lavorati in marmo presenta un’inversione di tendenza nelle quantità esportate (-9%) pur mantenendo i valori sostanzialmente stabili (-0,17%). Per quanto riguarda i lavorati in granito, invece, la flessione riguarda sia quantita’ (-6,5%) che valori (-5,8%). Complessivamente, considerando anche le altre pietre e l’ardesia, il settore lapideo italiano ha esportato 1.117.099 tonnellate di pietra lavorata per oltre 1 mld e 171 mln (circa l’80% del valore complessivo dell’export) con un calo, rispetto ai primi nove mesi del 2015, del 7,2% in quantita’ e del 2,1 in valore. In questo contesto il distretto del marmo e delle pietre ornamentali apuo-versiliese ha esportato lavorati per un valore di 381,7 milioni di euro registrando un calo tendenziale del 2,7% leggermente al di sopra di quello medio nazionale.

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