Via libera della giunta regionale ai progetti sui ‘vigili di quartiere’ presentati da quindici comuni già a febbraio individuati come beneficiari dei finanziamenti messi a disposizione della Regione: quasi 9 milioni per tre anni, tali da coprire la spesa per assumere ottanta agenti.

Punto di riferimento per cittadini e commercianti Vigili in più, dedicati esclusivamente a questo. Le pattuglie a piedi lavoreranno nelle strade e nei quartieri più ‘delicati’, proponendosi come punto di riferimento per i cittadini e per i commercianti; e la spesa per gli stipendi sarà coperta dalla Regione.  L’idea era stata lanciata nei mesi scorsi, accanto alla richiesta al Governo di un innalzamento della dotazione organica delle Forze dell’Ordine, che risulta tuttora insufficiente in Toscana. I dettagli dell’iniziativa della Regione sono stati messi a punto dopo ottobre dell’anno scorso. Sono state trovate le risorse e a febbraio è stata approvata la delibera che ha definito l’elenco della città dove gli ottanta vigili inizieranno ad operare: quindici comuni scelti in base ad un criterio concordato con Anci, l’associazione dei Comuni, che è basato sull’indice di delittuosità in rapporto al numero di ‘abitanti equivalenti’ dei territori. Di fatto sono stati conteggiati non solo i residenti ma anche i pendolari, gli studenti, chi nelle città si sposta giornalmente in entrata e uscita e naturalmente i turisti. Sono stati considerati inoltre solo i Comuni con un numero di abitanti equivalenti sopra 35 mila: quelli fino a 55 mila avranno risorse per impegnare due vigili di quartiere su due turni, sopra 55 mila due vigili per tre turni.

Le città della sperimentazione Nell’elenco figurano così Viareggio, Pisa e Firenze, Massa, Prato, Livorno, Lucca, Pistoia, Grosseto e Arezzo. In tutte queste dieci città sono previste tre coppie di vigili di quartiere distribuite in altrettanti turni giornalieri, a spese della Regione. Sono 675 mila euro in tre anni per Comune. Campi Bisenzio, Pontedera, Sesto Fiorentino, Empoli e Piombino con il sostegno della Regione potranno contare invece ciascuno due coppie di vigili di quartiere al giorno: 450 mila euro per ciascuno la spesa da sostenere dal 2019 al 2021. Gli agenti saranno tutti formati attraverso un corso tenuto dalla scuola interregionale di polizia locale, ente creato anni fa dalla Toscana assieme a Liguria ed Emilia Romagna. La giunta, oltre ad approvare i progetti presentati, ha definito anche la convenzione che dovrà essere firmata con ciascun Comune. Ad essere impegnati come vigili di quartiere potranno essere i nuovi assunti oppure agenti già in servizio, con però altrettanti vigili a tempo determinato arruolati per sostituirli nei servizi in cui finora erano impiegato. Il saldo dovrà infatti essere sempre positivo. Il progetto prevede un finanziamento per tre anni, dal 2019 al 2021, per aumentare l’organico del personale di polizia municipale da destinare alla polizia di prossimità. Gli agenti dovranno svolgere esclusivamente i compiti di vigili di quartiere e trascorsi i primi tre anni i Comuni si impegnano a proseguire nel progetto fino al 2023, sostenendone integralmente, a quel punto, la spesa.

Città per città, i quartieri presidiati Nei progetti presentati dai Comuni ed approvati dalla giunta sono state individuate le zone della città in cui andranno ad intervenire i vigili di quartiere. Gli agenti si muoveranno a Viareggio tra piazza Dante (ovvero piazza della stazione), via Mazzini (la via che dalla stazione porta al mare) e piazza Cavour (la zona del mercato). A Livorno saranno sotto controllo l’area del centro, il quartiere Venezia, il Mercato centrale, l’Ospedale e l’Area Mare. A Lucca gli agenti si muoveranno in quelle zone che stanno progressivamente perdendo abitanti, negozi e imprese e in cui si notano piccole aree degradata che creano insicurezza tra i cittadini: Sant’Anna, San Concordio, San Vito, Oltreserchio, Ponte a Moriano, Santa Maria del Giudice. Vigili per strada a Pistoia in piazza della Stazione – Dante Alighieri, piazza Nelson Mandela, Piazza San Francesco, piazza Oplà e piazza Garibaldi. A Pontedera gli agenti saranno destinati al presidio della zona della stazione, piazza Unità d’Italia e il centro storico. A Sesto Fiorentino il progetto interesserà Quinto Basso, dove immobili e aree in stato di abbandono, oggetto di occupazioni o utilizzate come rifugio, hanno fatto crescere la percezione di insicurezza nei cittadini. Empoli ha scelto il centro storico e il parco di Serravalle. Anche a Grosseto sarà sotto presidio il centro storico, così come a Piombino dove i vigili presidieranno anche in via Petrarca, piazza della Costituzione e piazza Dante Alighieri. Ad Arezzo gli agenti assunti grazie alla Regione prenderanno in carico la zona Giotto-Sant’Agostino, il quartiere Saione e il centro città. A Firenze gli agenti saranno destinati alle strade tra la zona Stazione e l’area di Piazza San Lorenzo, a Prato si muoveranno nelle zone Soccorso, Macrolotto zero, San Giusto, Medaglie d’oro e San Paolo. A Massa il progetto interesserà, oltre al centro storico, anche la zona della Marina; a Campi Bisenzio gli agenti saranno destinati al centro storico e alle zone di San Lorenzo e San Martino, mentre a Pisa il lavoro degli agenti di prossimità si concentrerà soprattutto nelle strade adiacenti la zona della stazione.

Non solo presidio nei quartieri I vigili di quartiere sono comunque solo uno degli strumenti che la Regione ha deciso di mettere in campo per aggredire il problema della sicurezza, che spesso è anche solo un problema di percezione, visto che crimini e reati da più anni sono in calo. Contrastare degrado e criminalità e rendere le città più sicure necessita di studi, analisi e soprattutto di politiche integrate. In tre anni la Regione ha distribuito contributi per quasi 3,5 milioni per finanziare sistemi di videosorveglianza a livello locale. Ne hanno beneficiato 228 Comuni e 18 Unioni, 172 progetti in tutto. Con i PIU, i progetti di innovazione urbana, ha finanziato con i fondi Fesr 2014-200 anche otto diversi interventi di riqualificazione urbana per altrettanti Comuni, con un contributo di quasi 44 milioni.

 

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