«Stop alle esternalizzazioni nel servizio sanitario: l’apertura ai privati nella riforma del 118 porta con sé gravi problematiche dal punto di vista della responsabilità e della formazione: sono in corso le convocazioni delle parti in causa in Regione Toscana, chiediamo quanto prima un incontro con l’assessore alla Salute». A dirlo è Giampaolo Giannoni, segretario regionale per la Toscana del Nursind, sindacato autonomo degli infermieri.

«Evitare il rischio escalation» «Si susseguono in questi giorni prese di posizione da parte del mondo del volontariato e incontri in Regione sul tema della riforma del servizio di emergenza che in Toscana, pur in un sistema difforme, ha alti livelli qualitativi – afferma – grazie a tutti i professionisti che vi operano. Nessuno mette in dubbio l’importanza del terzo settore ma quando si tratta di affrontare gli standard degli organici sul servizio pubblico apicale del sistema (vedi la dotazione di automedica) non possiamo prescindere dal ribadire la necessità del servizio pubblico. Vogliamo evitare il rischio escalation – prosegue Giannoni – per cui oggi si apre all’autista soccorritore di matrice privata e domani arriveremo al personale sanitario. Già l’introduzione di una gestione mista nelle centrali operative 118, a seguito di una legge regionale che ha permesso l’accesso ai privati, ha evidenziato notevoli problemi sotto l’aspetto disciplinare: come abbiamo visto in prima persona, quasi sempre è l’infermiere a pagare le conseguenze di questa gestione, dal punto di vista dei profili di responsabilità».

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