IMG_4185Una conchiglia simbolo dei pellegrini che affrontano il cammino di Santiago, qualche banconota in tasca, uno scontrino di un bar di Grosseto e un giubbotto con una targhetta su cui c’era scritto “scotto 13”: sono stati questi gli elementi che hanno permesso alla Procura di Massa Carrara e alla Squadra Mobile di identificare il cadavere senza testa, protagonista del giallo apuano di fine anno.

Simboli, lettere e numeri  Nova Nova Pedro Rafael, 59 anni, dominicano, fu ritrovato senza testa, senza un braccio e senza parte del bacino, sul monte Sagro, nelle Alpi Apuane, da un gruppo di escursionisti il 30 dicembre 2016; fu quasi subito chiaro che erano stati gli animali selvatici a dilaniare il corpo dell’uomo, senza documenti e senza identità; gli investigatori non avevano alcuna segnalazione di persone scomparse, né in provincia di Massa Carrara, né nelle province limitrofe e si sapeva soltanto che, visto l’abbigliamento, scarpe di tela, jeans e giubbotto primaverile, non poteva essere un escursionista. Poi quella scritta “scotto 13” ha portato alla risoluzione del caso: indagando tra gli ambienti religiosi, i centri sociali, le Caritas di Grosseto, si è arrivati ad una casa di riposo, di Manciano, dove gli effetti personali degli anziani vengono siglati, per evitare che si confondano o si perdano, con il cognome e il numero di ingresso nell’istituto.

Il buon pellegrino Emilio Scotto era stato l’ospite numero tredici della casa di riposo La Cupolina e per questo dietro al suo giubbotto gli inservienti avevano scritto “scotto 13”. IMG_4187L’uomo però risultava morto da qualche anno ed è stata la figlia a confermare di aver regalato tutti gli abiti del padre a Nova Nova Pedro, un uomo buono, molto religioso, che chiedeva l’elemosina vicino al cimitero di Porto Santo Stefano. I commercianti grossetani della zona hanno riconosciuto gli oggetti che Nova Nova era solito portare con sé, tra cui la conchiglia dei pellegrini e anche quel giubbotto regalatogli dalla casa di riposo; le analisi sul dna dell’uomo confermeranno la sua identità.

La risoluzione del caso  Nova Nova Pedro Rafael, secondo gli inquirenti, nel gennaio 2016, si era incamminato sul monte Sagro, meta spirituale di tanti pellegrini, cercando conforto nella fede, nel silenzio e nella meditazione; incautamente si era spinto troppo in alto, a 1300 metri e probabilmente aveva perso l’orientamento. La stanchezza, forse un malore, lo avevano portato a rifugiarsi sotto il costone di una montagna, dove poi è morto, per la fame o per il freddo e dove è rimasto fino al 30 dicembre 2016. Gli animali selvatici lo hanno col tempo dilaniato e di lui è rimasto soltanto il busto e un braccio e in quel giubbotto i segni del suo futuro riconoscimento.

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