Dopo gli unanimi consensi riportati con Edipus nel 1994, Cleopatràs nel 1996, Due lai nel 1998 e L’Ambleto nel 2001 – per ciascuno dei quali ha ricevuto il Premio Ubu come miglior interprete maschile dell’anno – Sandro Lombardi torna al teatro di Giovanni Testori con un assolo dedicato a Erodiàs. L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale La Caprillina, è in programma venerdì 2 luglio alle ore 21,30 all’Ippodromo Caprilli di Livorno.


Il reading – Erodiàs costituisce il pannello centrale del trittico con cui il grande scrittore lombardo chiude la sua teatrografia. Si tratta di tre lamenti di morte, il primo dedicato a Cleopatra, l’ultimo alla Madonna. Al centro, una delle eroine su cui più volte era tornato Testori: Erodiade, l’antica concubina di Erode, presa di folle amore per Giovanni Battista, tanto da spingere, furente per il rifiuto oppostole dal precursore, la figlia Salomè a chiederne la testa. Scritti durante l’ultima malattia e pubblicati postumi con il titolo di Tre lai  nel 1994, questi tre compianti (di Cleopatra sul cadavere di Antonio, di Erodiade sulla testa mozza di Giovanni Battista, di Maria di Nazareth sul corpo martoriato del figlio Gesù) si presentano anche come tre conversazioni con la morte, che le tre donne affrontano in modi diversi. In un teatrino di qualche cittadina brianzola tra i laghi e i monti, un attore, identificandosi con Erodiade, intona uno strampalato canto funebre. L’antica concubina di Erode inizia il suo lamento rimproverando il Battista di esserle apparso, tra i fumi del crepuscolo, troppo bello e seducente, e rievocando di lui ogni attrattiva. Al di là della sua natura di compianto funebre, questo soliloquio è anche un canto d’amore: appassionato, struggente e disperato. Repentini scarti d’umore spostano di continuo il clima scenico dai toni alti della tragedia alla situazione quotidiana, anche baraccona e grottesca, di una stanca subrettona dalle bellezze appassite. Lo spettacolo si gioca tutto nel contrasto tra il riferimento biblico col suo sfondo palestinese e la fastosità barocca di un linguaggio che sposta la nota vicenda in un clima guittesco da teatro di varietà. La dimensione profondamente tragica e apocalittica di questo testo non impedisce insomma lo sbocciare di momenti di irresistibile comicità.


Sandro Lombardi – Nato a Ponte a Pioppi (Arezzo) nel 1951, Lombardi si laurea in storia dell’arte a Firenze nel 1977. Il suo ingresso nel mondo del teatro avviene con la compagnia del Carrozzone, da lui fondato nel 1972 con Marion D’Amburgo e Federico Tiezzi e in seguito destinata a prendere il nome di Magazzini criminali, poi semplicemente Magazzini: dal 1972 al 1987 Lombardi è quindi tra i protagonisti della scena d’avanguardia partecipando a Morte di Francesco, La donna stanca incontra il sole, Punto di rottura, Crollo nervoso, Sulla strada, Genet a Tangeri, Ritratto dell’attore da giovane, Vita immaginaria di Paolo Uccello, Artaud, Come è. Interpreta inoltre testi di Achternbusch, Luzi e Pasolini, lavorando con musicisti e pittori contemporanei e redigendo numerosi contributi sul teatro apparsi in cataloghi d’arte e riviste specializzate. Per tre volte vincitore del Premio Ubu come miglior attore, di lui possiamo dire che è uno degli artisti più carismatici e poliedrici del panorama teatrale italiano.


Livorno

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