Affittavano 2 appartamenti, uno dei quali di proprietà e l’altro preso in affitto, a donne di varie nazionalità che qui si prostituivano pretendendo poi parte del ricavato dall’attività di meretricio. Negli stessi appartamenti, uno in pieno centro storico a Siena (via di Fotenbranda) e l’altro nell’immediata periferia (strada Massetana Romana), spacciavano droga ai clienti delle donne e non solo. E’ quanto scoperto dalla Squadra Mobile della Questura di Siena coordinata dal Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Siena Silvia Benetti nell’ambito dell’operazione ‘Bella vita’. Dopo 8 mesi di indagini due uomini, italiani residenti nella città del Palio di 39 e 27 anni, sono stati arrestati con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e spaccio di stupefacenti. Per loro il Gip del Tribunale di Siena ha disposto le misure cautelari dei domiciliari, giovedì è previsto l’interrogatorio di garanzia. Altre 2 persone sono state denunciate, una donna di 35 anni di origini rumene, prostituta coinvolta nella cessione di narcotici, e al momento ancora ricercata, e un italiano di 54 anni. Nel corso delle perquisizioni, eseguite dai poliziotti della Squadra Mobile anche con le Unità cinofile antidroga, in uno degli appartamenti sono stati rinvenuti 10 grammi circa di marijuana, 2 grammi circa di cocaina, due bilancine di precisione e diverso materiale per il confezionamento delle dosi di stupefacente, oltre a 1080 euro in contanti, probabile provento dell’attività di spaccio.

Caro affitti 300 euro a settimana per l’affitto delle stanze dove prostituirsi. Era la richiesta di locazione dei 2 uomini arrestati alle donne straniere regolari in Italia e che, in maniera consenziente, svolgevano attività di meretricio a Siena. E’ quanto ricostruito dalla Squadra Mobile guidata dal dirigente Riccardo Signorelli nell’ambito dell’operazione ‘Bella vita’. A far scattare le indagini le segnalazioni di alcuni vicini di continui e sospetti andirivieni di persone negli appartamenti. I poliziotti hanno quindi provveduto ad appostamenti, installazione di telecamere esterne, intercettazioni telefoniche e domande ai clienti all’uscita dagli appartamenti. Uno di questi è stato fermato durante il periodo di limitazioni agli spostamenti legate all’emergenza coronavirus e sanzionato per violazione del dpcm in materia.

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