“Ci risiamo. Si annunciano riforme liberalizzatrici e poi si confondono gli autotrasportatori con gli ordini professionali. E imbarazzante apprendere dalla lettura della bozza della manovra finanziaria che una professione intellettuale venga confusa con il mestiere di autotrasportatore, con pieno rispetto, naturalmente, per tutti i trasportatori italiani”. E’ quanto afferma il presidente del Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali (Conaf) Andrea Sisti in riferimento alla norma contenuta nella bozza della manovra finanziaria che prevedeva la cancellazione di una serie di ordini professionali, incluso quello dei dottori agronomi e dei dottori forestali.


Dove è la riforma delle professioni? – “Da una lettura del testo emerge un evidente “copia incolla” della direttiva servizi (cosiddetta “Bolkstein”)  – precisa Sisti – recepita peraltro dal Governo in carica con Dlgs 26/2010. Il recepimento già prevede forme automatiche di iscrizione agli albi e risulta conforme alla normativa comunitaria. Infatti nessuna procedura di infrazione è stata comminata all’Italia. E’ strano che il Governo non la conosca. Con il Ministro Alfano si era iniziato un percorso poi interrotto. Dov’è la riforma delle professioni?” – si chiede il presidente del Conaf. “C’è bisogno, indubbiamente, di nuove forme organizzative per lo svolgimento della professione, reti di professionisti, società multidisciplinari, riordino dei percorsi formativi ed anche una visione moderna che guarda al futuro di professioni della green economy. Scambiando però la competenza e la responsabilità personale con la responsabilità patrimoniale  e di mercato non credo si faccia tanta strada, lo si è visto con le società di rating dove perfino la Commissione Europea è addivenuta ad un registro europeo di garanzia. Il Ministro Tremonti – aggiunge Sisti -, si è scordato della sua attività professionale. Noi, professionisti, già siamo sul mercato e competiamo tra simili, cioè con chi ha  conoscenze e competenze per la risoluzione dei problemi che ci vengono sottoposti. Non mi  sognerei di fare il medico, il farmacista o il  geologo, non ne ho le competenze. L’esistenza  di Albi e Ordini che garantiscano lo svolgimento deontologicamente corretto di una professione, sono una tutela del cittadino consumatore-imprenditore o professionista. Modernità spesso non significa buttar il bambino con l’acqua sporca. Noi siamo disponibili al cambiamento non alla confusione. L’auspicio – conclude Sisti –  è che la norma venga stralciata dalla manovra finanziaria quanto prima”.


Roma

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