Il Tar del Lazio ha annullato gli aumenti del pedaggio su alcuni raccordi gestiti direttamente dall’Anas. Una notizia accolta positivamente dagli amministratori toscani: “Eravamo di fronte a un balzello ingiusto e ad una tassa camuffata, che il Tar del Lazio ha smascherato e seppellito accogliendo anche il ricorso della Regione Toscana. Una vittoria di tutti i toscani – ha dichiarato Luca Ceccobao, assessore regionale ai trasporti – Ma la partita non è chiusa. Sull’Autopalio serve chiarezza da parte del governo: non possono esserci infatti pedaggi su una strada che versa in condizioni disastrose”.


Il decreto e le motivazioni dell’annullamento – I giudici amministrativi del Lazio hanno annullato oggi il decreto ministeriale con cui, il 25 giugno dell’anno scorso, il governo aveva deciso di aumentare il pedaggio su alcune uscite autostradali, in virtù della possibilità di usufruire, uscendo o entrando da quei caselli, di raccordi gestiti direttamente dall’Anas. Il decreto, spiegano i giudici, non prendeva in considerazione la possibilità che qualcuno utilizzasse il tratto autostradale ma non le strade di interconnessione, costringendo dunque gli automobilisti al pagamento di un pedaggio per un tratto di strada non utilizzato. Come nel caso della Firenze-Siena, visto che chi esce a Firenze Certosa e che avrebbe dovuto pagare un pedaggio maggiorato non è detto che poi percorra necessariamente l’Autopalio, bensì potrebbe dirigersi verso altre direzioni. Il pedaggio è una tariffa, pagata per la fruizione di un servizio; non può essere una tassa. E sulla base di questo presupposto il Tar di Lazio ha bocciato il decreto del ministero. Oltre a giudicarlo in contrasto con alcune norme comunitarie.


Il ricorso – L’aumento del pedaggio ai caselli di Firenze Certosa e Valdichiana, subito sospeso, avrebbe dovuto scattare da luglio scorso. La Regione Toscana aveva presentato ricorso ai giudici amministrativi ad agosto. Assieme alla Toscana si erano opposti al provvedimento la Provincia di Roma assieme a quarantuno comuni, le Province di Firenze, Rieti, Ferrara e Pescara, il comune di Fiano Romano e il Movimento dei cittadini.


Continua la battaglia per l’Autopalio – “Adesso è importante continuare la partita sull’Autopalio – continua Ceccobao – .Tra breve il ministro delle infrastrutture dovrà proporre al Consiglio dei ministri il testo del decreto che dovrà individuare l’elenco delle arterie da sottoporre a pedaggio. Noi abbiamo chiesto interventi di adeguamento complessivo della Firenze–Siena, non più rinviabili. Ed abbiamo chiesto che si parli di pedaggio solo dopo che saranno ultimate tutte le opere necessarie per fare della strada una vera e propria autostrada: escludendo dal pagamento i residenti e i pendolari”.


Maggiore chiarezza dal Governo – Proprio oggi amministratori senesi e fiorentini hanno rivolto un appello al Governo invocando maggiore chiarezza sull’Autopalio “con atti concreti e non con dichiarazioni a mezzo stampa che rimbalzano da un giornale all’altro, senza alcun fondamento nella realtà. Ribadiamo la nostra contrarietà al pedaggio – si legge in una nota congiunta – e aspettiamo dal governo risposte certe, nelle sedi istituzionali preposte, riguardo ai progetti e alle risorse per l’ammodernamento dell’Autopalio. Da mesi ormai chiediamo al ministro Matteoli un incontro per definire insieme un programma di investimenti e di progetti finalizzati ad ammodernare la Siena – Firenze. Fino ad oggi non nessuno si è degnato di rispondere, continuando a disattendere le attese dei nostri territori. La scorsa settimana il viceministro Castelli in Commissione ambiente si era detto disponibile a incontrarci. A due giorni dalla votazione delle risoluzioni sulla Siena – Firenze che sono previste per giovedì 24 febbraio non abbiamo ricevuto né una telefonata né una convocazione ufficiale. Ancora una volta siamo di fronte a dichiarazioni alle quali non fanno seguito i fatti”.


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