Se non è un terremoto politico, lo è sicuramente dialettico quello che la ormai ex consigliere dal M5s, Arianna Xekalos, ha fatto nelle scorse ore annunciando la creazione da parte sua di “Firenze in movimento”, una lista civica collegata a Fratelli d’Italia. Perché se da una parte l’accusa della Xekalos va nei confronti del partito oggi guidato da Luigi Di Maio («Dove le decisioni non sono collegiali, uno non vale uno, e le cose vengono prese ‘dall’alto’»), dall’altra sempre Xekalos fa sapere che: «La mia decisione di lasciare il M5s è perché vi sono stati nei giorni scorsi incontro fra grillini e Pd per far rieleggere Dario Nardella sindaco a Firenze».

Xekalos: «non ho intenzione di aiutare in nessun modo Nardella a vincere» L’ex capogruppo del M5s in Palazzo Vecchio ha atteso quasi la fine della sua prima legislatura come consigliera comunale a Firenze per lasciare il movimento creato anni fa da Beppe Grillo, con la stessa Xekalos che sulla carta aveva proposto di creare in vista del voto del prossimo fine maggio un ‘contratto’ con la Lega ed il centrodestra per far sì che Nardella non venisse rivotato. Al rifiuto dei vertici del M5s, che hanno ribadito la loro volonta’ di andare da soli al voto amministrativo nel capoluogo di regione toscano, quantomeno al primo turno, la Xekalos ha deciso di lasciare. «In questi cinque anni non ho giocato, ho fatto opposizione e non ho intenzione di aiutare in nessun modo Nardella a vincere nuovamente perché Firenze va tutelata e ha bisogno di una politica nuova e diversa» ha sottolineato.

Nardella: «Accordi Pd-M5S? Grande bufala» Ma come ha reagito il sindaco Nardella davanti alle ‘accuse’ di possibili accordi fra M5s e Pd per una sua possibile rielezione? «E’ la più grande bufala della giornata – ha sottolineato il primo cittadino di Firenze- Se Xekalos ha elementi concreti per dimostrarlo lo faccia altrimenti lasci perdere, anche perché credo che questa ennesima divisione dei 5 Stelle sia indicativa dello stato di salute di questo raggruppamento. Sono arrivati alla scissione dell’atomo». Il sindaco si è chiesto dunque «cosa pensino i tanti elettori fiorentini che 5 anni fa avevano votato 5 Stelle e si ritrovano ora con un pezzo che è andato a Potere al Popolo, un altro pezzo è andato all’estrema destra, e un altro pezzo è rimasto solitario, ma soprattutto cosa penseranno i fiorentini a maggio quando i 5 Stelle andranno a chiedere il voto e diranno «siamo sicuri che dopo che vi votiamo non vi dividete di nuovo come avete già fatto?» Credo che abbiano qualche preoccupazione. Siamo passati dal salto della quaglia al salto del grillino».

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