I primi di agosto si erano incatenati per protesta davanti alla sede del Consiglio regionale a Firenze riprendendo una battaglia che a Volterra non hanno mai abbandonato.

Da quando l’ex sindaco Marco Buselli e l’associazione Sos Volterra salirono fin sopra alla torre di Palazzo dei Priori per dormirci ad oltranza. Oggetto del contendere il depotenziamento dell’ospedale volterrano, eccellenza e presidio per la Valdicecina, operata con il piano regionale di costituire le maxi Asl. Le Associazioni SOS Volterra, Difendiamo l’Ospedale, Mamme Alta Val di Cecina e Volterra Infanzia, con la loro protesta, chiedevano, alla Regione, per mezzo del Consiglio Regionale che la Delibera regionale venisse modificata con applicazione del criterio standard di 0,14 per mille abitanti su singolo presidio ospedaliero a specifico riferimento territoriale, rivedendo con urgenza le dotazioni di posti letto di Terapia Intensiva o Rianimazione e considerandole in riferimento alle aree di pertinenza di ciascun ospedale, che venisse istituita la reperibilità notturna pediatrica. Contemporaneamente che venisse creato un posto letto di osservazione pediatrica, come decretato anche dal doppio parere che il Difensore Civico Regionale; infine che venisse immediatamente risolta la questione relativa alle cure oncologiche. Il Ministro alla Salute Speranza ha varato infatti nuovi indici di posti letto di terapia intensiva (0,14 per mille abitanti) e Volterra si sarebbe potuta rendere protagonista per richiedere subito i tre posti letto che in base ai nuovi parametri di fatto spettano al territorio. La Delibera Regionale n. 741 del 15/06/2020, in cui si tracciava il futuro riguardo all’incremento strutturale dei posti di terapia intensiva e subintensiva in Toscana, varato a livello governativo e poi declinato a livello regionale, non contemplava però alcun posto di terapia intensiva o rianimazione né per l’Ospedale né per Auxilium Vitae, tagliando quindi fuori i presidi volterrani da ogni meccanismo di realizzazione dei 193 nuovi posti di terapia intensiva, nonché dei 262 posti ordinari riconvertiti in subintensiva o da dotazioni aggiuntive. Il rischio reale che con questo atto la Regione, ancora una volta, andasse a penalizzare i territori più fragili, conteggiando l’indice dello 0,14 ogni mille abitanti come applicato non al singolo territorio con proprio Ospedale di riferimento, ma all’intera Area Vasta. Una protesta a cui si è aggiunto il Manifesto per la tutela della salute promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra. Un movimento che è cresciuto di giorno in giorno e a cui hanno dato il loro sostegno diversi esponenti politici tutti impegnati nella campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale da Quartini a Catello. Fino alla lettera appello inviata a tutti i candidati alla presidenza da Eugenio Giani a Susanna Ceccardi, da Irene Galletti M5S a Tommaso Fattori.

Una protesta che ha trovato nel corso delle settimane il sostegno di alcuni candidati come Matteo Bagnoli di Fratelli d’Italia che ne ha fatto uno dei suoi punti programmatici principali. Fino alla giornata di ieri in cui è arrivata la giravolta di Eugenio Giani che, incalzato, ha di fatto sconfessato la delibera regionale della Giunta Rossi-Saccardi e si è lasciato andare ad una mezza promessa. “Grazie ad un accordo funzionale e senza l’aggravio di costi – ha detto Giani – visto che entrambe le strutture, ospedale e Auxilium Vitae sono controllate dalla Asl, la terapia intensiva può e deve diventare una realtà per tutto il territorio cogliendo anche la disponibilità della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra”. Una dichiarazione che ha provocato l’immediata reazione di Alberto Chiodi, presidente dell’associazione SOS Volterra: “Finalmente quel discorso intrapreso in strada, quando eravamo incatenati, sembra essere stato compreso davanti ad un’ingiustizia che Volterra aveva subito con la delibera regionale. Attendevamo giusto la risposta alla richiesta di un incontro urgente, per chiedere quali impegni si sarebbe preso il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, come lo abbiamo chiesto agli altri candidati. Ma non cantiamo vittoria. Servono impegni scritti e non ci fermeremo, assieme alla nostra comunità, fino al raggiungimento dell’obiettivo”. La campagna elettorale incalza, le promesse anche. A Volterra, oltre alle promesse, attendono i fatti.

 

 

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