cm_obj_29407«I fiorentini ma anche i  toscani sottovalutano il patrimonio culturale che li circonda». Così il regista Franco Zeffirelli che agenziaimpress.it ha incontrato per commentare la notizia secondo cui la ‘Fondazione Franco Zeffireli onlus’ avrà in concessione, per 29 anni, i locali al piano terreno e al primo dell’ex Tribunale di piazza San Firenze. A deciderlo la Giunta comunale di Firenze che nel week-end ha approvato l’apposita delibera presentata dalla vicesindaca Cristina Giachi.

Zeffirelli: «Voglio lasciare in eredità le mie opere a chi vuole scoprirle» In tutto 3600 metri quadrati nei quali sarà ospitata la Fondazione, nucleo del ‘Centro internazionale di formazione per le arti e dello spettacolo’. Nei locali saranno presenti spazi dedicati a museo, biblioteca e archivio ma anche attività di formazione e servizi accessori, come ristorazione e bookshop. «Io che ho sempre cercato di valorizzare il bello ed il ben fatto, sono consapevole che esistano dei limiti di conoscenza ma voglio invitare i miei corregionali a riscoprire i territori che li circondano – ha spiegato il regista fiorentino -, a farsi immergere nell’arte e a godere della fortuna di essere attorniati dalla bellezza dei posti che ci sono. Una delle cose che ancora mi appassiona è scoprire cose nuove della Toscana, della mia Firenze, ma anche di Siena, Arezzo, Lucca, Pisa e della nostra meravigliosa campagna. Con la fondazione a mio nome voglio lasciare in eredità le mie opere a chi vuole scoprirle ma soprattutto il significato profondo che solo amando sé stessi e ciò che ci è attorno, si può stare bene anche con gli altri». La ‘Fondazione Franco Zeffirelli onlus’ è nata il 28 maggio scorso ed ha sede a Firenze, in via Cavour. Tra i suoi scopi la tutela, promozione e la valorizzazione dei materiali di interesse artistico e storico dell’archivio e della biblioteca del Maestro Zeffirelli, dichiarati di interesse dalla soprintendenza del Lazio nel 2009. «Qui sorgeranno un museo e una scuola dedicati all’opera del maestro e alla sua vita di artista – ha sottolineato Giachi – . Qui ci saranno bozzetti, scenografie, i costumi utilizzati per le opere teatrali e per i film. Abbiamo potuto scegliere la strada dell’affidamento diretto perché è stata costituita, appunto, una fondazione».

Un museo che racconta una vita L’ex Tribunale di piazza San Firenze custodirà i bozzetti di ogni scenografia realizzata o meno, il materiale filmico, le sceneggiature, i vestiti di scena, le migliaia di libri che compongono la biblioteca del Maestro. In particolare, il progetto riguarderà la sala della musica, e il museo dedicato alle arti dello spettacolo con importanti pezzi della collezione privata di Zeffirelli; sarà inoltre allestita una grande sala polifunzionale per incontri e proiezioni di film, la biblioteca e la scuola delle arti e dello spettacolo aperta agli studenti di tutto il mondo. «La Fondazione – ha sottolineato ancora Cristina Giachi – è il nucleo principale del ‘Centro internazionale di formazione per le arti e dello spettacolo’. Nel resto dell’ex Tribunale ospiteremo le eccellenze formative artistiche e culturali della città e del mondo, legate alla musica, alla danza, al cinema e al teatro, alla scrittura drammaturgica, all’artigianato del teatro e del cinema, come la sartoria o la realizzazione delle scenografie».

Zeffirelli: «Firenze e la nostra regione non vanno amate a caso, vanno amate e basta» Zeffirelli ha voluto fortemente che all’interno della sua fondazione venissero conservati anche cimeli delle rappresentazioni teatrali fatte soprattutto nei luoghi all’aperto della Toscana: «Perché è lì che si univa la bellezza di ciò che veniva mostrato sul palcoscenico, alla scenografia del contesto naturale – ha aggiunto – Firenze e la Toscana non vanno sottovalutate per il contributo che possono dare al mondo contemporaneo. Firenze e la nostra regione non vanno amate a caso, vanno amate e basta. Di Firenze sono rimasto affascinato fin da bambino, e lo sono ancora ma sono talmente tante e tali le bellezze della Toscana che passerei la vita a girarla anche solo per il gusto di riscoprire pensieri del mio passato che mi hanno portato alla composizione delle mie opere e a diventare l’artista che sono ancora oggi».

 

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