«Lo spread non ha grande importanza, non bisogna preoccuparsi troppo dei mercati». In giornate calde per l’economia italiana, e non solo per il meteo, è il premio Nobel per l’Economia nel 2016 Oliver Hart a dare un po’ di refrigerio. Hart era a Siena per partecipare a un incontro organizzato dall’Università, e ai giornalisti che gli chiedevano un parere sull’aumento dello spread ha risposto: «E’ necessario che il Paese rientri nel binario e prenda delle decisioni di politica economica sensate. L’Italia dovrebbe avere un governo normale che applichi le indicazioni degli esperti di economia e che non sia contraria all’immigrazione».

«Immigrazione, sia risorsa che problema» E proprio a proposito di immigrazione Hart ha poi spiegato che questa può essere «sia una risorsa che un problema. Quando ci sono crisi come quella siriana sarebbe auspicabile che i Paesi si coordinassero per gestire la crisi, è inutile cercare di scaricare sugli altri i problemi». «Da un punto di vista politico – ha aggiunto il premio Nobel – non è facile aprire a chiunque. Punti di vista forti sull’immigrazione possono creare problemi anche a chi è già nel Paese ed è legittimato a starci». Hart ha fatto l’esempio degli Stati Uniti d’America dove «anche coloro che sono legittimamente negli Stati Uniti si sentono a disagio per tutto il clima che si è creato attorno alla questione del blocco dell’immigrazione» ha detto.

«Uscire dall’euro potrebbe essere complicato» E a proposito del dibattito “Europa sì, Europa no” Hart, pur sottolineando di non vivere in Italia e di seguire le vicende nostrane «come un turista» ha detto di non essere «mai stato in favore della moneta unica fin dall’inizio ma uscirne potrebbe essere ancora più complicato. E non sarei sorpreso se nel lungo periodo la moneta unica cessasse di esistere» ha concluso.

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