Un’idea nata per caso che potrebbe portare grandi benefici di collegamento fra il capoluogo di regione e le zone che vanno verso il senese. Il sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei ha illustrato a Dario Nardella lo studio di fattibilità della tramvia del Chianti, realizzato dalla Aleph Engineering (la stessa che ha elaborato il prolungamento da villa Costanza a Casellina nel comune di Scandicci).

La tramvia del Chianti Una lunghezza di 9,6 km dal Ponte Sospeso fino a Tavarnuzze, per un totale di 16 fermate. Dal capolinea fiorentino, vicino alla fermata Paolo Uccello della T1, il doppio binario si snoderebbe lungo il percorso Aleardi, Tasso, Petrarca, Porta Romana, salirebbe al Poggio Imperiale (eccessiva invece la pendenza per San Gaggio) e poi Gelsomino, Due Strade, Allori, con fermata all’Esselunga e poi al Galluzzo. Da qui si proseguirebbe con binario unico toccando la Certosa e un’area di parcheggio per i veicoli in arrivo da Autopalio e A1, i Bottai, per poi proseguire fino a Tavarnuzze. Il tratto a binario unico consentirebbe una frequenza di un tram ogni 15 minuti, mentre per il tragitto Galluzzo-Ponte Sospeso la cadenza potrebbe essere di 7 minuti e mezzo o addirittura di 3 minuti e 15 secondi. Il costo dell’opera è stimato in 200 milioni. «Iniziamo a parlarne, certamente non la vogliamo entro domani mattina», dice Calamandrei aggiungendo che però bisogna crederci per partire con la progettazione: «Siamo l’unico territorio a non avere un chilometro di ferrovia». Anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella si è mostrato molto interessato, anche se naturalmente nel tempo gli altri progetti vengono prima: «Entro il mio mandato voglio realizzare le tramvie per Bagno e Ripoli e le Piagge, e concludere la progettazione dei prolungamenti per Sesto e Campi».

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