Foto pagina Fb Cgil Toscana

Proclamato lo stato di agitazione a Fidi Toscana. E’ quanto deciso dall’assemblea dei lavoratori, riunitasi stamani nella sede di Firenze, dando mandato alle Organizzazioni Sindacali di proclamare tutte le iniziative a sostegno della vertenza aperta a seguito della situazione di incertezza sul futuro della società.

«Confronto non ha fugato preoccupazioni» «Missione, obiettivi, modello organizzativo e sostenibilità finanziaria, sono le questioni al centro di un confronto in corso da più di un anno (ultimo incontro alla presenza dell’azionista pubblico il 3 dicembre scorso) che non ha fugato le preoccupazioni dei circa 70 lavoratori e delle organizzazioni sindacali» si legge in una nota dei sindacati in cui si spiega: «questo nonostante che, grazie ad una complesso accordo sindacale che ha portato alla mobilità di 17 lavoratori e all’attivazione del fondo per l’esodo anticipato per i dipendenti in possesso dei requisiti, si sia intervenuti pesantemente sul costo del personale. Misure sin da subito ritenute non sufficienti dal sindacato e dalle Rsa aziendali se non coniugate ad altre azioni in grado di abbattere strutturalmente i costi come la riduzione della esposizione generata dagli “NPL” e soprattutto aumentare le attività, recentemente ripiegate quasi esclusivamente sulle azioni di microcredito. Le notizie informali riferite alla decisione di destinare i recenti stanziamenti della regione per il rilancio delle garanzie alle imprese, come misura di contrasto ai rischi di nuova recessione e che potevano costituire un’opportunità importante per la società Fidi, al Fondo di garanzia per le Pmi presso il Ministero dello Sviluppo Economico , rappresentano (se confermate) una ulteriore incomprensibile scelta che non favorisce certo il rilancio delle attività della finanziaria regionale».

Richiesta di incontro senza risposte «In più – prosegue la nota – segnaliamo come alla richiesta di incontro formulata in data il 27 febbraio scorso dalle organizzazioni sindacali al direttore di Fidi e agli assessori competenti come rappresentanti dell’azionista pubblico non si sia data alcuna risposta. Per questa ragione l’assemblea dei lavoratori ha dato mandato alle Organizzazioni Sindacali e alla Rsa aziendale di promuovere ogni iniziativa utile a sviluppare un confronto con gli azionisti a partire dalla regione. Sulla questione, i sindacati hanno anche inviato una lettera al presidente della Regione Enrico Rossi. La storia di Fidi Toscana, non solo come strumento finanziario a sostegno dello sviluppo, ma anche come elemento di garanzia per il sostegno al reddito di migliaia di lavoratori nella fase più dura della crisi economica del paese e della Toscana, meritano scelte chiare, indirizzi certi, soluzioni coerenti e un piano industriale credibile che né il cda recentemente rinnovato ne’ gli azionisti, sembrano in grado di presentare. Il tempo del “navigare a vista” è terminato» conclude la nota.

Articolo precedenteEmergenza sanità. L’allarme del sindacato: «Tra 2018-2025 in Toscana carenza di 1793 medici»
Articolo successivoClubbing is not hobby. Ecco Discopolis, Il primo gioco da tavolo delle discoteche