La Regione Toscana ha varato in questi giorni i contenuti di attuazione delle “Norme contro la violenza di genere”. Le linee guida definiscono anche le varie competenze tra i vari enti coinvolti nell’azione di prevenzione, contrasto e assistenza. Tra le altre cose, si prevede che le aziende sanitarie e ospedaliere attivino presso ogni pronto soccorso un punto di accesso in grado di accogliere, assistere, raccogliere le prove della violenza subìta – avvalendosi di professionisti opportunamente formati – e di indirizzare le vittime ai servizi sul territorio, a partire dai centri antiviolenza, con i quali saranno stipulate apposite convenzioni. Entro sei mesi sarà predisposto uno schema di convenzione per regolare rapporti e modalità del servizio.
Ogni comune capoluogo di provincia, tra l’altro, dovrà realizzare almeno una casa rifugio a indirizzo segreto per la protezione delle vittime. Sarà costituita una sezione dell’Osservatorio sociale regionale specificamente dedicata al monitoraggio della violenza di genere.
Nel 2008 sono state 1.635 le richieste di aiuti ai centri antiviolenza della Toscana. Già 1.500 quelle nel primi nove mesi del 2009. Il 66% delle donne che si sono rivolte a queste strutture ha dichiarato di non aver presentato denuncia. Nel 90% dei casi la violenza si è consumata tra le mura di casa. Nel 57% dei casi i reati sono stati compiuti da famigliari e conviventi.


Firenze,

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