passo cavalloLa Tratta è oramai imminente e fra poche ore le contrade avranno il cavallo nella stalla. Le prove mattutine si sono svolte senza particolari sussulti tecnici, se non per l’esclusione di Mississippi, cavallo vincitore di una Carriera nell’Oca con Tittia. Per il resto saranno 35 gli aventi diritto a partecipare alle batterie.

Selezione sul filo di lana Tutto lascia pensare che la scelta dei cavalli migliori o la loro esclusione sarà sul filo di lana, benché nelle ultime ore la bilancia penda per un Palio con tutti i super big dentro, che poi rispondono al nome di Pestifero, Morosita Prima, Oppio e Istriceddu, con il forte baio di Serena Butteri che dopo un’assenza che dura dall’agosto 2010 potrebbe tornare a correre il Palio. Se nessuno di loro sarà escluso dai veterinari dopo le batterie, c’è dunque la possibilità di rivederli tutti in Piazza. Correranno sicuramente anche Polonski e Porto Alabe, mentre sono in calo le quotazioni de Lo Specialista, così come quelle di Querino. Ottime possibilità anche per Osvaldo, Naiké e Nicolas de Petra Ulpu. Ci saranno almeno un paio di debuttanti, o forse anche di più. Su tutti spiccano le possibilità di Mac Gyver e Occolé, i due cavalli della scuderia di Dino Pes. Almeno uno potrà debuttare, al pari di Phatos de Ozieri, Pressing de Mores, oppure Osama Bin. Fra i cinque anni i più talentuosi appaiono Quietness e Quarzo Blu. Vedremo dunque quello che accadrà nelle batterie, quindi le scelte che faranno i capitani.

Dagli ippodromi al tufo, in piazza Mirco Demuro Le prove mattutine sono state anche l’occasione di vedere in Piazza due fantini assolutamente particolari, Mirco Demuro e Gino Culatore. Il più noto è sicuramente Mirco, il miglior jockey italiano, che si è voluto togliere la soddisfazione di fare qualche giro in Piazza, senza comunque alcuna velleità di abbandonare gli ippodromi per il Palio, ci mancherebbe. A Siena è legato a 360° per la parentela con Alessandra Tessitore, moglie di Angelo Depau, fantino e allenatore delle corse regolari. Nato a Marino (Roma) nel 1979, Demuro in carriera ha vinto la bellezza di 2821 corse in ogni continente sulle 14159 disputate dal 1994 ad oggi per un totale di oltre 105 milioni di euro (non avete capito male…) vinti dai cavalli che ha montato in corsa. In mezzo a questi successi 24 Gruppo 1, 25 Gruppo 2 e 46 Gruppo 3. Crediamo sia sufficiente per capire di chi stiamo parlando, senza bisogno di aggiungere anche i cinque trofei di miglior fantino italiano. In Piazza ha montato per qualche giro Rotegagiu, senza mai però spingerlo al massimo, ovviamente. In gran parte del suo lavoro in Piazza è stato accompagnato da Alberto Ricceri, autentico appassionato di regolari, che, pare, si sia affiancato a Demuro chiedendo ad un fotografo di fargli una foto insieme. E’ la straordinaria umanità, semplicità e immediatezza di Salasso, per il quale correre, ma anche trottare in Piazza è gioia assoluta, al punto che per un secondo di può anche scattare una foto con il grande Demuro. Una figura decisamente meno bella l’ha invece fatta Gino Culatore, il re assoluto della Giostra dell’Orso di Pistoia. Forse pensava che bastasse poco allenamento per fare qualche giro in Piazza, come del resto hanno fatto nella mattina Jonatan Bartoletti e Luca Veneri, anche loro vincitori della manifestazione pistoiese. Purtroppo non aveva fatto i conti con la curva di San Martino, che non perdona nulla e non fa sconti e nessuno. Per lui è dunque arrivata la caduta da Oneglia de Ozieri, peraltro senza conseguenze per nessuno dei due. Magari da uomo di cavalli poteva avere un poca più di scaltrezza o fare qualche domanda in più a chi c’è già stato, per capire che in Piazza del Campo, se non si è allenati, è bene non venire affatto, perché non perdona e si fanno figure terribili, ma soprattutto si rischia di danneggiare la Festa senese in caso di incidente serio.

Daniel Hackett spettatore E’ passata sotto silenzio proprio come avrebbe voluto lui la presenza in Piazza del grande ex mensanino Daniel Hackett, fin dalle 5.30 del mattino puntuale in Piazza del Mercato a guardare i cavalli mentre arrivavano e scendevano dai van, per poi salire in palco con amici, al pari di tanti contradaioli. Daniel è legato moltissimo a Siena, per i tanti amici che ha trovato nell’anno e mezzo trascorso nella città del Palio. Non è difficile trovarlo in qualche contrada a cena nei mesi estivi, oppure vederlo in qualche foto in compagnia di amici senesi a casa loro. E’ la straordinaria semplicità e umanità di Daniel, genio e sregolatezza del basket italiano, spesso parafulmine anche di gravi responsabilità altrui.

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