Associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Con questa accusa sono stati denunciati 79 cittadini pistoiesi. L'operazione, portata a termine dalla Digos di Pistoia, è relativa alla seconda fase dell'attività investigativa che ha visto nel 2009 l'esecuzione di 11 misure cautelari a carico di una cittadina cinese G. L., più altri dieci soggetti, tra cui un consigliere comunale di Pistoia e una funzionaria della Prefettura di Firenze, per gli stessi reati. I flussi irregolari riguardano cittadini cinesi.

Fino a 3mila euro per un alloggio fittizio «L’indagine – ha spiegato in conferenza stampa il vicequestore aggiunto Luigi Larotonda, capo della Digos di Pistoia – questa volta ha richiesto diverso tempo, rispetto alla prima tranche, relativa al 2009, perché i soggetti coinvolti erano tanti, c'erano da accertare le singole posizioni e quindi la rilevanza penale delle condotte di ciascuno di questi». In questa fase dell'indagine si tratta, in particolare, di proprietari abitazioni che, in cambio di compensi, davano fittiziamente ospitalità, negli immobili di loro proprietà a cittadini cinesi, allo scopo di consentire loro di disporre di un idoneo alloggio per poter richiedere il ricongiungimento di familiari residenti in Cina o di ottenere il rinnovo o il rilascio del permesso di soggiorno. Alcuni locatori fungevano anche da datori di lavoro fittizi. Per una finta residenza, i locatari percepivano tra i mille e i tremila euro. In totale si parla di diverse decine di migliaia di euro, visto che i casi di flussi irregolari scoperti sono oltre 500.

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