Restauro al via per il polittico del 1401 di Taddeo di Bartolo situato all’interno della Cattedrale di Montepulciano (Siena). L’intervento, che durerà tre anni, era atteso da tempo per risolvere «i problemi di degrado della pellicola pittorica (sollevamenti e microcadute del colore, ritocchi alterati dell’ultimo restauro, fenditure nel legno) e del supporto ligneo» si legge in una nota della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Siena. Il restauro sarà eseguito da Paolo Roma per il supporto ligneo, da Nadia Presenti e Mario Verdelli per la parte pittorica. La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Siena, diretta dall’architetto Anna di Bene, avrà la direzione scientifica e storico artistica del restauro nella persona del funzionario del territorio, Laura Martini.

Più di 20 metri quadri di superficie Il prezioso polittico dell’Assunta fu dipinto nel 1401 per l’altar maggiore dell’antica Pieve di Santa Maria da di Bartolo, «protagonista dell’arte gotica senese tra la fine Trecento e gli inizi del Quattrocento, formatosi al seguito di Bartolo di Fredi e Francesco di Vannuccio recuperando la grande tradizione pittorica senese di Simone Martini e in parte dei Lorenzetti, arricchendo il suo linguaggio figurativo nei numerosi soggiorni genovesi, pisani e perugini» spiega la nota sottolineando come l’opera sia «la più ampia e monumentale della pittura senese su tavola, più di 20 metri quadri di superficie, ricca di storie bibliche e figure, che conserva la sua unità figurativa, la completezza della costruzione originaria (tre tavole centrali, cuspidi, pilastrini laterali, predella) e la carpenteria antica, solo in parte ricostruita e ridorata nel restauro ottocentesco».

Un video durante il restauro Il restauro potrà essere completato grazie all’amore per l’arte antica senese di Robert Cope, fondatore della Vaseppi Trust fondazione, che ha erogato un generoso e cospicuo finanziamento per l’intervento. Durante i lavori sarà realizzato anche un video, che consentirà di seguire da vicino le principali fasi del restauro e «di cogliere i particolari esecutivi delle numerose figure dipinte, delle storiette e le preziosità quasi orafe delle vesti e degli ori di questa straordinaria tavola dipinta» conclude la nota.

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