rodriguezLa Fiorentina ritorna al successo casalingo ad oltre due mesi di distanza dall’ultima volta, contro l’Inter il 14 febbraio scorso, battendo tre a uno il Sassuolo. Un successo meritato che fa riapparire davanti agli appassionati di calcio una simil copia della bella squadra che è stata nei mesi autunnali anche per sei turni prima in campionato ma che non toglie alcuni difetti, chiamasi pecche difensive, della rosa guidata da Paulo Sousa. Grazie ai tre punti ritrovati i gigliati riaccendono forse una speranza Champions League visto che la Roma pareggia a Bergamo, e si avvicinano all’Inter per il fondamentale quarto posto che significherebbe evitare gli spareggi per accedere alla fase a gironi di Europa League.

Promossi e bocciati Segna Gonzalo Rodriguez nel primo tempo, pareggio all’alba della ripresa Berardi, su grave errore di posizionamento di Roncaglia, proposto nell’inusuale ruolo di centrale difensivo di sinistro, ma Ilicic 120 secondi dopo segna il momentaneo due a uno con la sua tredicesima perla personale riporta davanti i padroni di casa. Chiude il conto per la Fiorentina un errore clamoroso di Consigli che a 6 minuti dalla fine infila la palla nella propria porta per un autogol che farà il giro del mondo. Molto buona la prova, oltre che del trequartista sloveno, di Gonzalo Rodriguez e del ritrovato Badelj mentre giornata no per Kalinic che sbaglia il non sbagliabile. Dall’altra parte troppo rinunciatario il Sassuolo nella prima frazione, con tanto di errore di Defrel solo davanti a Tatarusanu, partendo da posizione di fuorigioco, con mancanza di reattività dopo il secondo svantaggio, anche per mancanza di incisività sottoporta avversaria.

Record negativo sugli spalti Nessuna parola di Andrea Della Valle nel post partita, e così a raccontare le sensazioni del momento viola (con tanti tifosi che contro il Sassuolo hanno rinunciato al ‘Franchi’, ieri record negativo con 27 mila presenze), è stato nel post partita il d.s. viola Daniele Pradè. «Era tanto che non vincevamo una partita nonostante le recenti buone prestazioni ma oggi era importante tornare a farlo per una questione di testa, psicologico. -ha sottolineato Daniele Pradè-Abbiamo fatto una vittoria fondamentale ed infatti a fine partita c’è stato un abbraccio collettivo ed una grande gioia perchè c’è un grande attaccamento di questa squadra alla città, e al presidente. E’una soddisfazione importante tornare ai tre punti. Credo sempre nella nostra possibile qualificazione alla prossima Champions League. Ci dobbiamo credere al terzo posto fino all’ultimo momento, provando a fare più punti possibili poi quello che succederà alla fine lo vedremo. Speriamo che quella di oggi sia un’iniezione di fiducia per il futuro e che ci sblocchi in campo. Quando non vanno bene le cose ci sono tante situazioni che non funzionano, la squadra è stanca, si dice che non faccia piu’ quello che vuole l’allenatore, ma non è così. Di solito un episodio può cambiare tutta quanta una stagione, oggi l’episodio favorevole è capitato a noi e quindi si può dire che alla fine sono i dettagli che cambiano».

Panchina, non si cambia Non tanto pubblico sugli spalti ma i tifosi viola hanno fatto un grande tifo per gli interi 90′. «Dobbiamo ringraziare questo pubblico perchè da altre parti, e lo dico io che sono abituato a piazze abbastanza dure, difficili, ci sarebbero state contestazioni ed invece noi non le abbiamo avute – ha proseguito il d.s. viola –. L’allenamento di mercoledì scorso, aperto ai nostri supporter, ha fatto capire ancora una volta quanto questa tifoseria sia attaccata a questa squadra». Nel pre gara contro il Sassuolo Daniele Pradè ha dichiarato come il club gigliato pensi al futuro con ancora sulla panchina viola Paulo Sousa. «E’giusto che il nostro tecnico parli sempre di presente perchè non deve distogliere l’attenzione da parte di nessuno. Io ci penso al futuro insieme a Paulo Sousa perchè è un ragazzo intelligente, una persona di livello culturale superiore, ed adesso pensa solo ad un obiettivo sapendo che ha una società che cerca, perchè la parola progetto non esiste nel calcio, di fare le cose al meglio. A volte ci riesce, altre no. Analizzeremo tutto quanto al momento opportuno, le cose che sono andate bene e quelle andate meno bene, cercando di migliorarci, nella massima serenità e trasparenza».

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