Ricorderemo questi giorni di fine agosto 2019 come date decisive: davanti a Siena si sta spalancando un mondo, il mondo dell’America Latina, che apre prospettive e orizzonti di sviluppo culturale ed economico di enorme portata. Al di là dell’importante accordo che sarà firmato domani, 29 agosto, fra l’Università di Panama e l’Università degli Studi di Siena – la prima e “storica” intesa fra un’università italiana e una panamense, che avverrà nel Rettorato della Universidad de Panama alla presenza del rettore Eduardo Flores Castro – registriamo l’incontro di ieri fra il Rettore Francesco Frati, accompagnato dall’avvocato senese Alberto Botarelli, con Jiménez Barros, diplomatico e Coordinatore tecnico del Parlamento, insieme ai funzionari del Parlamento Latino-americano, il Parlatino, che ha sede a Panama City e riunisce rappresentanti di 23 Paesi di Centro e Sud America.

Sono stati affrontati alcuni temi giuridici relativi al possibile sviluppo di future relazioni internazionali con l’Università di Siena. C’è una bozza di convenzione fra Parlatino e Università degli Studi: arrivare alla firma di un documento congiunto significherebbe, per Siena, siglare il primo accordo della storia del Parlamento Latino-americano con una università italiana. Si potrebbero aprire collaborazioni con università, accademie e istituti di tutti i Paesi Latino-americani, riconoscendo e ufficializzando l’ateneo senese come “interlocutore culturale” privilegiato in Italia e in Europa. Un accordo di questo genere preluderebbe a tutta una serie di possibili intercambi con Siena, con un effetto moltiplicatore difficilmente quantificabile ma facilmente immaginabile, con numeri di studenti da capogiro, stimabili in qualche migliaio di presenze all’anno.

Accompagnata dall’avvocato Botarelli, Siena entra dalla porta principale negli ambienti più alti e rappresentativi dell’America Latina. In questo momento la nostra Città si trova di fronte a un’opportunità straordinaria, che deve avere la volontà, la capacità e la forza di far crescere e coltivare. Se le istituzioni senesi e i loro rappresentanti, valutando la reale portata di quanto sta avvenendo, sapranno cogliere questa possibilità e farla espandere, si avranno per la Città delle ricadute culturali ed economiche enormi. Si dovrà lavorare e molto, nei mesi futuri, per seguire la strada appena tracciata: per costruire e consolidare una rete di relazioni, di accordi, una macchina organizzativa che abbia chiari gli obiettivi a breve, medio e lungo termine. Si dovrà avere la capacità di pensare in grande e di lavorare quotidianamente con competenza, assiduità e tenacia, mettendo in campo le nostre migliori energie. Siena può tornare a ricoprire il ruolo di capitale culturale, di punto di incontro di idee, di volano per l’economia dell’intero territorio: non è un sogno, ma una possibilità concreta da non perdere.

 

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