Tempo lettura: 2 minuti

FIRENZE – Nessuno ha i numeri della Toscana quando si tratta di psicofarmaci ai bambini. Gli specialisti della nostra Regione prescrivono 91,3 confezioni ogni mille giovani.

Il dato del consumo è inferiore solo a quello della Sardegna, ma se si osserva la cosiddetta prevalenza, cioè si conta il numero degli assuntori, siamo in testa, con 0,93 ogni 100 minorenni. A dirlo è il rapporto Osmed sul consumo dei medicinali in Italia nel 2024 di Aifa, l’agenzia del farmaco.

I dati di Aifa
Nella ricerca c’è un capitolo dedicato agli psicofarmaci in età pediatrica. L’Italia ha una prevalenza, cioè una diffusione, piuttosto bassa rispetto a quella di molti altri Paesi d’Europa e del mondo, ma dal 2016 si è visto un raddoppio dell’utilizzo.

Per quanto riguarda la Toscana, se si considerano appunto tutti i medicinali di uso psichiatrico, si osserva un aumento del 6,6% delle confezioni prescritte rispetto al 2023, che è più contenuto di quello di altre realtà locali, visto che l’incremento medio è dell’8,7%. La media delle dosi consumate a livello nazionale è invece molto più bassa, è infatti di circa 59 contro le oltre 90 della nostra regione.

Tre categorie
I farmaci psichiatrici sono divisi in tre categorie: antipsicotici, antidepressivi e farmaci per l’Adhd, cioè il disturbo da deficit dell’attenzione. Per i primi, la Toscana ha dati di consumo inferiori al solo Lazio. Per gli antidepressivi invece è in testa (0,43 bambini ogni 100 contro una media italiana di 0,23), esattamente come avviene ormai da anni e anni per gli adulti.

Per l’Adhd, invece, ci sono cinque o sei regioni dove vengono prescritte più confezioni per mille minorenni. In Toscana comunque il Ritalin e gli altri farmaci usati per questo problema tra il 2023 e il 2024 hanno visto una crescita importante dell’utilizzo: +27% (la media italiana è +21%).

L’esperto: “In Toscana c’è attenzione a questi disturbi”
Secondo Renzo Guerrini, ordinario di neuropsichiatria infantile a Firenze, dove è primario del pediatrico Meyer, i dati toscani sono dovuti alla presenza di centri di alta specialità nella nostra regione.

“In Toscana — spiega — ci sono due scuole di specializzazione in neuropsichiatria infantile, abbiamo centri importanti a livello nazionale come il Meyer e lo Stella Maris e quindi c’è una grande attenzione a questi disturbi. Bisogna anche ricordare che abbiamo posti letto per le emergenze psichiatriche. Un servizio che in altre Regioni non esiste. Certamente ci sono realtà locali dove c’è poca assistenza e di conseguenza anche poco farmaco”.

La situazione quindi non è preoccupante. Riguardo all’Adhd e all’aumento di prescrizione del Ritalin, Guerrini spiega che “spesso c’è stato un problema culturale alla base delle prescrizioni poco numerose. Negli Usa è utilizzato tantissimo e ha dimostrato efficacia, da noi si era partiti con pochi centri. Quando sono iniziati ad aumentare di numero è cresciuta anche la prescrizione”.

Gli antiepilettici
Guerrini è uno dei principali esperti mondiali di epilessia. Così il Meyer è un centro di riferimento nazionale per questi disturbi. Aifa valuta anche il consumo dei farmaci antiepilettici. In questo caso la Toscana viene dopo altre regioni come numero di prescrizioni e pazienti trattati. Ad esempio sono avanti la Campania e la Sicilia.

“Qui il caso è diverso — spiega il professore — L’epilessia è un problema che ha molto diagnosi differenziali”. Cioè patologie diverse potrebbero essere alla base di problemi scambiati appunto per epilessia. “C’è quindi un maggiore rischio di inappropriatezza nell’uso dei farmaci, che vengono dati a chi non ne ha bisogno. Mi capita di vedere pazienti ai quali è stata prescritta la terapia ma che non hanno l’epilessia”.