Foto d'archivio

Arrivavano dall’estero a Firenze per essere restaurati e ottenere, all’insaputa dei restauratori, una certificazione che ne avvalorasse l’autenticità. E’ il traffico che hanno scoperto i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. Nel dettaglio si tratta di falsi dipinti di manifattura fiorentina e senese del XIV, XV e XVI secolo, che dalla Svizzera venivano inviati nel capoluogo toscano.

Opere da 350mila euro Le indagini hanno portato al sequestro di 10 opere, tra cui dipinti sull’Annunciazione e raffiguranti la Madonna col bambino, e alla denuncia per contraffazione di due italiani residenti all’estero Pur essendo state realizzate in età moderna (secondo quanto testimoniano i materiali usati e la tecnica pittorica), le opere venivano presentate all’Agenzia delle dogane e all’ufficio esportazione di Firenze come di manifattura fiorentina e senese del XIV e il XVI secolo. Le verifiche, svolte dagli esperti dell’Opificio delle pietre dure di Firenze, hanno rivelato che si trattava di falsi. Qualora immesse sul mercato come autentiche, le opere avrebbero potuto fruttare guadagni per 350 mila euro.

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