Musica ebraica a Radicofani con Enrico Fink in concerto. L’appuntamento è per martedì 7 agosto nella piazzetta del Teatro, con un concerto da non perdere: “Nigun” (ore 21,30). Si ascolteranno musiche ebraiche d’Italia e del mondo, in collaborazione con la Rete toscana ebraica. Protagonisti, in un luogo particolare (qui c’era il ghetto) saranno Enrico Fink (voce, flauto, fisarmonica) Massimiliano Dragoni (percussioni) Massimo Greco (mandolino, banjo) Luca Piccioni (chitarra, liuto).

Alla scoperta della tradizione musicale ebraica Da anni  Fink e il suo gruppo si sono affermati come una delle formazioni più interessanti nel panorama italiano della riscoperta e rielaborazione di musica tradizionale ebraica, senza escludere contaminazioni con sonorità di altre culture. Il concerto proposto a Radicofani si sviluppa come un viaggio intorno al mondo, attraverso la “lente” della musica ebraica: si va dall’Europa dell’est, con le danze klezmer, le canzoni yiddish, ma anche con la musica Rom e balcanica; si passa per le canzoni israeliane, si arriva fino all’America, e le canzoni ebraiche del teatro e del cabaret – per tornare all’Italia, con la tradizione del canto sinagogale italiano. Il modo migliore di definire questo lavoro è un”percorso affettivo”: un lungo lavoro di ricerca, studio ed esecuzione, ricco di differenti approcci alle differenti tradizioni ebraiche: dai virtuosismi tradizionali delle danze est europee a canzoni di teatro musicale, da composizioni di carattere jazzistico a brani più legati all’esperienza classica contemporanea. Le differenti ispirazioni musicali sono legate da un comune sentire: sono interpretate percorrendo la linea sottile fra il rispetto di melodie amate e di per sé significative, e la necessaria libertà nel riproporle e riviverle secondo una propria sensibilità. Enrico Fink è un grande studioso e conoscitore della musica ebraica, oltre ad essere un musicista di rilievo. La sua attività è stata apprezzata in tutto il mondo, e si svolge nei contesti culturali e musicali più prestigiosi.

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