PISA – L’Università di Pisa ha scritto un messsaggio a sostegno della Sumud Flotilla, la nave al centro dell’iniziativa marittima internazionale che intende rompere il blocco israeliano della Striscia di Gaza per portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese.
Unipi, prima in Italia ad aver inserito nel proprio statuto il no alla ricerca sulle armi e tra i pochi atenei che hanno scisso accordi quadro con le università israeliane che sostengono il governo di Tel Aviv, si dice “particolarmente sensibile alla tragedia umanitaria in corso a Gaza e ha preso una posizione ufficiale sul tema con le delibere approvate dagli organi centrali di ateneo nel luglio scorso, avviando azioni specifiche che hanno avuto ampio riscontro sui media locali e nazionali.
In parallelo, sono stati attivati corridoi umanitari che consentiranno nel prossimo futuro di accogliere a Pisa studenti e studentesse palestinesi”. “È quindi del tutto ovvio – continua la nota – che l’Università di Pisa appoggia l’iniziativa umanitaria intrapresa dalla cosiddetta Global Sumud Flotilla. In particolare, auspichiamo che nessuna violenza sia esercitata nei confronti degli uomini e delle donne a bordo delle imbarcazioni: uomini e donne di ogni età, provenienti da numerosi paesi del mondo, impegnati in una spedizione pacifica e nonviolenta per esprimere concretamente solidarietà nei confronti della popolazione palestinese portando cibo, acqua, medicinali, vestiario”.
Unipi spiega che: “L’uso delle armi da parte dell’esercito israeliano contro civili inermi configurerebbe l’ennesima grave violazione del diritto internazionale di cui si renderebbe responsabile l’attuale governo israeliano”.