La direttrice al Lucca Summer Festival

LUCCA – Beatrice Venezi tira dritto per la propria strada. Lo ha fatto anche ieri sera al Summer Festival di Lucca, dove ha deciso di suonare l’Inno a Roma.

Brano di Giacomo Puccini che diventò prima una simbolo identitario del fascismo e poi del Movimento sociale italiano. “Non posso accettare censure e credo che neanche Puccini le avrebbe accettate”, ha detto la direttrice di orchestra, che ha deciso di inserire la sinfonia come fuori programma nel concerto che apre le Celebrazioni del Centenario pucciniano. “Spero che l’esecuzione di questo brano sia un invito per il Paese a riconciliarsi con la propria memoria storica – ha detto Venezi – e che l’arte e la cultura tornino al centro al di là delle posizioni politiche”.

Alcuni membri del comitato non hanno apprezzato la scelta improvvisata. I sindaci Giorgio Del Ghingaro (Viareggio), Andrea Bonfanti (Pescaglia) e il presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini non si sono presentati. “L’ho sempre eseguito e continuerò a farlo. Stiamo facendo una guerra all’intenzione di Puccini – aveva spiegato prima del concerto Beatrice Venezi a La Nazione – I tedeschi allora cosa dovrebbero fare con la musica di Wagner? Puccini lo scrive nel 1919, è un inno patriottico. Continuare a leggere queste cose sotto un profilo ideologico lo trovo vetusto e superato”.

Venezi tornava nella sua Lucca dopo le recenti polemiche francesi subite a Nizza. “Siamo contenti e onorati che le celebrazioni partano qui da Lucca con una eccellenza lucchese. Questa sera vogliamo che a parlare sia solo la musica”, ha affermato il sindaco Mario Pardini, cercando di chiudere ogni polemica.

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