Una piazza calcistica intera e la fede viola listate a lutto per la scomparsa di uno dei suoi beniamini. Dentro e fuori dal campo. I funerali di Stefano Borgonovo si terranno lunedì primo luglio alle 14,30 a Giussano (Mb) nella Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo. Il cuore di Firenze sarà là. La città infatti si è stretta per la scomparsa dell’ex attacante di Fiorentina e Milan affetto da anni di Sla, la Sclerosi Laterale Amiotrofica. O “la Stronza” come la definiva lui stesso diventato, durante gli anni della malattia, un paladino della ricerca contro questo terribile male attraverso la Fondazione che porta il suo nome. Firenze è stata la prima a piangere Borgonovo: «Chi vive lottando non muore mai. Ciao “Borgo-gol”»: il testo che campeggia nello striscione affisso dalla Curva Fiesole all’esterno dell’Artemio Franchi.
 
Il cordoglio viola «Firenze piange Stefano Borgonovo. Con lui se ne va un amico, un campione, un fiorino d'oro, ma soprattutto un grande Uomo». Così il primo cittadino di Firenze Matteo Renzi, su Facebook, alla notizia della morte di Stefano Borgonovo a cui 3 anni fa era stato assegnato il Fiorino d'oro, la massima onorificenza della città. «Ciao Stefano, Eroe». È stato il ricordo di Roberto Baggio che su Twitter ha anche postato una sua immagine con Borgonovo ai tempi della Fiorentina. «Stefano è stato e continuerà ad essere un esempio per il coraggio, la tenacia e la serenità con cui fino all'ultimo ha combattuto la sua malattia sul campo e vorremmo ricordarlo sempre con lo stesso sorriso»: questo, invece, il cordoglio sul sito ufficiale della Fiorentina da parte del presidente Andrea Della Valle. «Ho perso un amico e un compagno di vita», ha detto il compagno di stanza nei ritiri viola Alberto Di Chiara. «Un centravanti come Stefano servirebbe ancora alla Fiorentina…», sono state invece le parole di Filippo Pucci, presidente dell'Associazione centro coordinamento Viola club. «Non ho giocato con lui, ma credo che abbia fatto la storia del calcio», le parole di un altro ex viola Roberto Galbiati. «Ciao Stefano» ha scritto infine su Twitter Emiliano Viviano.Pochi messaggi di cordoglio tra i numerossissimi arrivati nelle ore successive la scomparsa di “Borgo-gol” e che da soli descrivono, o provano a farlo, l’amore e l’abbraccio collettivo che Firenze ha riservato Borgonovo. Un legame indissolubile e totalizzante. Chi indossa la maglia viola, specie chi la onora, non potrà che essere sempre legato a quel colore e a quella città.  
 
Verso un nuovo 8 ottobre Adesso Firenze non vuole dimenticare l’esempio di vita di Stefano Borgonovo.Quell’8 ottobre 2008 è ancora una data indelebile nella memoria storica e sportiva della città. Al Franchi, le vecchie glorie di Fiorentina e Milan scesero in campo per un’amichevole il cui ricavato è stato devoluto alla ricerca sulla Sla, attraverso la sua Fondazione. C’è già chi rilancia quell’idea per continuare a lottare contro la “Stronza” e per far rivivere la memoria di un uomo, prima ancora di un calciatore, che se ne è andato lanciando però dei messaggi di amore per la vita, dignità e forza che non hanno uguali. Valori assoluti che, al pari di «chi vive lottando», non muoiono mai.

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