Il vivaismo toscano va sostenuto e rilanciato con politiche ad hoc. Ed una maggiore azione di marketing, in primis con un marchio che valorizzi la qualità e la provenienza, Piante di Toscana. Lo ha sottolineato la Cia Toscana, in occasione del convegno dal titolo “Una legge regionale per lo sviluppo e l’affermazione del vivaismo toscano”, che si è tenuto a Pistoia, presso la sede dell’Amministrazione provinciale e introdotto dal presidente della Cia pistoiese Sandro Orlandini.


L’importanza della programmazione – “Il Piano regionale, soprattutto per quanto concerne il miglioramento degli aspetti normativi – ha detto il presidente di Cia Toscana, Giordano Pascucci –, va concepito non come atto burocratico utile a organizzare alcune iniziative di tipo ordinario, quanto come momento di vera e propria programmazione che riguarda tutto il sistema vivaistico”. La Cia apprezza l’impegno delle istituzioni locali (Regione, Provincia e Comune) e l’impegno, in prima persona, del consigliere regionale PD Gianfranco Venturi, primo firmatario della proposta di legge regionale sul vivaismo.


Le proposte – Fra le proposte della Cia regionale sulla composizione del Prav (Piano regionale delle attività vivaistiche), quella dello smaltimento dei rifiuti e scarti verdi che devono trovare una opportuna soluzione anche attraverso le agroenergie. “Innovazione necessaria, poi, per quanto riguarda le risorse idriche con forme di sostegno adeguate – ha detto Alessandro Del Carlo, Cia Toscana –  e coordinamento fra enti pubblici e agricoltori. Per i costi energetici già nell’articolo di legge, devono essere presenti processi a sostegno della produzione e uso delle fonti energetiche alternative, essendo il costo del gasolio uno degli aspetti principali che mette fuori mercato le produzioni delle nostre aziende. Da sottolineare inoltre innovazione e formazione professionale degli operatori; e – ha aggiunto Del Carlo – è particolarmente importante il tema della competitività, per un incremento della capacità competitiva di tutto il sistema delle imprese, orientando le iniziative in direzione di un rafforzamento dell’organizzazione economica con un più forte aggregazione del prodotto e dei produttori, una condizione indispensabile – ha sottolineato – per rafforzare le posizioni sui mercati nazionali e internazionali, verso i quali occorre anche intensificare l’attività di promozione e ricerca, in questa direzione un ruolo più efficace può essere svolto dal distretto florovivaistico”.


L’intervento dell’assessore regionale Salvadori – Fra i diversi interventi quello dell’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori, che ha affermato come il vivaismo sia uno dei pezzi rilevanti dell’agricoltura Toscana, e che “una legge specifica non possa che aiutare ad organizzare le politiche per il settore”. Gianfranco Venturi, consigliere regionale del Partito Democratico, dopo aver dichiarato di apprezzare l’iniziativa e le valutazioni della Cia, ha rilevato che i temi del vivaismo cominciano ad affermarsi nella programmazione degli enti, infatti per la prima volta i temi del sostegno al florovivaismo sono contenuti nel Piano Regionale di Sviluppo; “è una conquista anche di natura culturale” ha detto. “La programmazione territoriale – ha affermato Venturi – è fondamentale; suolo e risorse idriche devono avere una disponibilità certa per le imprese, così come per la dotazione degli annessi agricoli occorre una flessibilità normativa capace di andare incontro alle particolari esigenze delle aziende. Dalla Cia arriva un contributo importante che aiuta alla discussione per migliorare la proposta di legge”. Federica Fratoni, presidente dell’amministrazione provinciale, ha evidenziato come sul vivaismo sia in corso un lavoro importante da parte dell’amministrazione provinciale, “sul tema degli scarti verdi – ha detto Fratoni -, infatti presto contiamo di arrivare alla loro definizione nella categoria degli scarti agricoli. Anche sulla promozione stiamo lavorando con il sistema delle associazionismo territoriale”. Per il sindaco di Pistoia Renzo Berti occorre superare la diffidenza nei confronti del vivaismo, “ma bisogna – ha sottolineato – anche rendere sostenibile l’attività vivaistica e la legge che rappresenta una buona occasione per fare dei passi in avanti verso una maggiore cultura del verde

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