FIRENZE – Antonio D’Urso non ci ha girato intorno. In un focus sulla situazione dell’Asl sud est, il dg ha evidenziato una mancanza significativa di personale.

Complessivamente gli organici farebbero a meno di 170-180 medici: carenza cui l’azienda sopperisce con lo strumento della produttività aggiuntiva, che costa sui 12 milioni di euro. Anche il numero degli infermieri, incrementato negli ultimi anni, è carente nella prospettiva dell’organizzazione dei futuri servizi sul territorio. “I medici specialisti sono pochi e, in un’ottica di mercato, scelgono dove andare, altrimenti non accettano” ha spiegato il direttore, illustrando la situazione di fronte alla commissione sanità del Consiglio regionale e aggiungendo che “le procedure per assumere sono lunghe e farraginose”.

“Il problema della carenza di medici è molto sentito in tutte e tre le province gestite dalla Asl Sud-Est. Ricordiamo che nel Reparto di Medicina Interna dell’Ospedale della Valtiberina sono rimasti solo due medici. A breve il Pronto Soccorso di Sansepolcro passerà da 7 a 4 unità, vista le dimissioni già formalizzate da parte di tre medici. Così il Casentino, con l’ospedale di Bibbiena, è in una situazione altrettanto complicata. Per non parlare del 118 che vede la riduzione delle automediche in zone come le Colline Metallifere”, hanno evidenziato Diego Petrucci e Gabriele Veneri, consigliere di FdI, che ha chiesto l’intervento della Regione.

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