Castello di Ama 1Ama è il classico borgo antico del Chianti fuori dal tempo, come se la strada senza sfondo che vi conduce lo avesse preservato da curiosi e turisti frettolosi. Già nel settecento il Granduca Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena nella sua relazione sul governo della Toscana scriveva: “ntorno al castello d’Amma vi sono le colline e valli le più belle di tutto il Chianti, coltivate a maraviglia con terreni fertili a grani, ulivi e vigne bellissime”.

Ad Ama, nel cuore del Chianti, sembra di essere in una favola, qui la natura è un opera d’arte, le colline circostanti sembrano dipinte dei migliori artisti, vigna ed olivo si alternano in maniera armonica perfetta divisi dai muretti in pietra e incorniciati da cipressi fieri.

Il Castello di Ama ospita una delle più belle esposizioni di arte contemporanea perfettamente integrata nel borgo, nella chiesetta, nei giardini e nelle cantine della Villa dove importanti artisti da tutto il mondo hanno creato la loro opera ispirati da e per questo luogo magico creando un connubio tra l’arte liquida e quella materica, qui tutti i sensi vanno in estasi.

L’azienda nasce nel 1972 per mano di quattro famiglie romane, innamoratesi di questo luogo. L’azienda attualmente ha una superficie totale di circa 250 ettari, dei quali 76 coltivati a vigneto e 40 a ulivo con circa 9.000 piante. La produzione, proveniente esclusivamente dai propri vigneti, si aggira intorno alle 300-350mila bottiglie per anno, e trova il suo paradigma nel “Castello di Ama”, un vino ottenuto attraverso la selezione delle zone più vocate a Sangiovese. Nel 1982 la gestione tecnica dell’azienda è stata affidata a Marco Pallanti, giovane agronomo, che nel giro di qualche anno è diventato uno dei più stimati enologi toscani, fino ad essere consacrato, nel 2003, Winemaker of the year, come enologo d’azienda dalla Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso e e due anni dopo, nel 2005, l’ Azienda è stata dichiarata la migliore dell’anno e nel 2014 Wine Spectator ha incoronato il “San Lorenzo 2010” sesto vino nel mondo, il primo degli italiani.

Castello di AmaPasseggiando nelle piccole strade in pietra, nelle vigne che fanno da cornice e tra stanze piene di barrique rimarrete piacevolmente stupiti nel trovarvi istallazioni di arte contemporanea, che magistralmente si inseriscono nel contesto di questo rustico borgo. Ad offrire questo grandioso spettacolo è la fantasia e genialità dell’appassionata di arte, Lorenza Pallanti, in stretta collaborazione con la celebre Galleria d’Arte Continua di San Gimignano che dal 2000 ha portato ad realizzare opere d’arte a grandi nomi a livello internazionale tra cui: Michelangelo Pistoletto, Daniel Buren, Giulio Paolini, Kendell Geers, Anish Kapoor, Chen Zhen, Carlos Garaicoa, Nedko Solakov, Cristina Iglesias, Louise Bourgeois, Ilya e Emilia Kabakov, Pascale Marthine Tayou con installazioni “Site Specific”. Ogni anno un artista diverso pensa e realizza in loco la sua opera, vivendo per alcuni giorni a stretto contatto con il borgo, le cantine e le persone, lasciando che la propria sensibilità artistica si armonizzi con l’essenza stessa di questo ambiente magico, per dar vita ad una scenografia unica.

Imperdibile la visita alle cantine e una degustazione dei meravigliosi vini che custodisce, dall’Apparita un piccolo “cru” un gioiello dell’enologia mondiale, il nuovo nato “Haiku” (il nome deriva da un tradizionale componimento poetico originario del Giappone), un vino che racchiude in sé quei principi di franchezza, profondità, semplicità e naturalezza che caratterizzano tutta la produzione del Castello di Ama e una vera e propria scoperta è il Rosato che ha una fisionomia più prossima ad un vino rosso giovane che ad un vino bianco.

Questo è un classico esempio di un connubio perfetto di eccellenze, il vino e l’arte, natura e cultura unite dal nettare degli dei.

Articolo precedenteOttocento anni di storia in un volume. Monteriggioni da luogo di frontiera a terra dell’accoglienza
Articolo successivoIl rito del buon cibo al luna park