Il Comune di Firenze è riuscito a ottenere un totale di oltre 14,5 milioni di euro, in un anno, come risultato del recupero dell’evasione sui tributi locali (Tari, Imposta di soggiorno, Imu, Tasi, Ici, Cosap e Cimp). «Un risultato importante – ha spiegato l’assessore al bilancio, Lorenzo Perra, illustrando i dati – che ci porta a continuare lungo la strada delle verifiche e dei controlli, tanto che pensiamo di raddoppiare questa cifra entro la fine del mandato». Per quanto riguarda la Tari (la tassa sui rifiuti), incrociando i dati dell’anagrafe con quelli in possesso di Alia sono stati recuperati 3 milioni di euro di cui il 65% appartenente a utenze domestiche. Il recupero dell’evasione all’Imu ha fruttato al Comune altrettanto, con l’individuazione di 911 posizioni di evasione totale e 557 ingiunzioni fiscali emesse. Due milioni provengono dal residuo recupero dell’Ici, 252mila euro dal recupero della Tasi (641 evasori), mentre per la Cosap (canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche) nel 2016 sono state notificate 3.941 diffide per quasi 3,5 milioni di euro, ed emesse 107 ingiunzioni per un totale di canone recuperato di 3,8 milioni. «Con l’incrocio di banche dati diverse – ha spiegato ancora l’assessore Perra – dell’Agenzia delle Entrate, del Catasto, delle aziende che gestiscono i servizi, siamo riusciti a recuperare una cifra importante, quasi tripla rispetto al contrasto dell”evasione che avveniva negli anni precedenti. Noi contiamo di rendere questo sistema di controllo delle banche dati così puntuale che noi riusciremo a recuperare fino a 30 milioni: significa che chi paga, pagherà meno, e chi non paga pagherà».

L’assessore Perra: «Filosofia seguita è quella dei solleciti bonari» L’assessore ha sottolineato che «abbiamo interpretato una filosofia che era nata già nella precedente amministrazione, ovvero quella di non far partire le ingiunzioni fiscali, ma inviare dei solleciti di pagamento, dei solleciti bonari che in qualche maniera invitano i contribuenti a rimettersi in regola. Questo è molto importante, perché ci ha consentito di far emergere anche quella parte di evasione o di errori riconducibili agli onesti che hanno semplicemente sbagliato, che si sono dimenticati di fare un pagamento. Gli altri, invece, continueranno poi ad essere contrastati attraverso i sistemi tradizionali delle ingiunzioni».

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