FIRENZE – «Per evitare ogni equivoco e disputa interpretativa, propongo di eliminare dalla legge 20/2006 il contenuto dell’emendamento (sui rifiuti delle concerie, ndr) introdotto il 26 maggio scorso. Sono favorevole a questa soluzione che può togliere alla radice ogni dubbio. All’Aula propongo il ripristino del testo con un iter normativo che la Giunta proporrà a breve alla competente commissione consiliare».

«L’emendamento non ha prodotto effetto sui percorsi autorizzativi avviati»

Ad annunciarlo nel corso del suo intervento in Consiglio regionale, il governatore della Toscana Eugenio Giani nel suo lungo intervento che ha aperto il dibattito sull’inchiesta Keu. Giani si concentra poi sugli effetti dell’emendamento che oggi propone di eliminare: «Gli uffici regionali della direzione Ambiente ed Energia hanno ritenuto che la modifica introdotta non ha prodotto alcun effetto sui percorsi autorizzativi avviati. Non vi sono stati casi in tutta la regione – afferma – in cui quest’emendamento abbia avuto effetti con autorizzazioni meno complesse di quanto richieda l’assoggettamento ad Aia. Anzi, gli uffici stessi stanno valutando le caratteristiche di ulteriori impianti per i quali è possibile che si proceda, a seguito di approfondita valutazione tecnica, ad attivare ulteriori procedimenti per conseguire l’autorizzazione Aia nei confronti di gestori di impianti di depurazione a suo tempo autorizzati con Autorizzazione unica ambientale. Certo non possiamo affidarci solo alla rigorosa interpretazione degli uffici e ritengo che questo Consiglio può decidere, per evitare ogni equivoco e disputa interpretativa, di eliminare dalla legge 20 il contenuto dell’emendamento introdotto a maggio scorso».

«Al fianco dei cittadini per conoscere esattamente le condizioni ambientali dei siti oggetto di smaltimento illecito»

La proposta di abrogazione dell’emendamento e la costituzione di parte offesa viaggiano in parallelo con un altro elemento che il presidente chiarisce con precisione: «Saremo al fianco dei cittadini per conoscere esattamente le condizioni ambientali dei siti oggetto di smaltimento illecito». La collaborazione dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpat) che, a detta di Giani, «costituisce prezioso riferimento per la nostra azione”, sarà “indispensabile per le analisi, le bonifiche, l’azione di controllo sul territorio. Vedrete la Regione parte attiva a salvaguardia delle condizioni indispensabili di vita dei nostri cittadini. La tutela dell’ambiente e le azioni attive per la sua difesa sono fra gli obiettivi principali dell’azione di questa Giunta».

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