Tempo lettura: < 1 minuto

PISA – Due anarchici pisani sono stati arrestati con l’accusa di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi per aver tentato, nel febbraio 2023, di far saltare in aria con una bomba il Tribunale di Pisa.

I due pisani, esecutori materiali dell’atto di terrorismo e che avevano un complice a Spezia e uno nella provincia di Massa Carrara, hanno ricevuto come misura cautelare gli arresti domiciliari.

L’episodio risale a oltre due anni fa, quando la DIGOS intervenne dopo il ritrovamento di un ordigno incendiario collocato nei pressi di un ingresso di servizio del Palazzo di Giustizia. L’ordigno era costituito da una bottiglia riempita di liquido infiammabile, una bombola da campeggio a gas butano e un petardo collegato a una miccia artigianale.

L’esplosione, solo parziale, evitò conseguenze che avrebbero potuto essere molto gravi. Il fatto fu rinvendicato dagli anarchici e firmato dal “Gruppo di Solidarietà Rivoluzionaria – Consegne a domicilio Fai/Fri”, nella campagna contro lo Stato e la magistratura in solidarietà ad Alfredo Cospito, capo anarchico condannato al 41-Bis che fece uno sciopero della fame di circa sei mesi per lamentare le condizioni del suo regime carcerario.

L’inchiesta ha avuto anche risvolti internazionali: la rivendicazione, diffusa attraverso canali esteri, ha reso necessario l’intervento di Eurojust e la collaborazione del Dipartimento di Intelligence francese. Il Gip ha disposto i domiciliari ritenendo necessario prevenire la reiterazione del reato e interrompere i rapporti degli indagati con gli ambienti anarco-insurrezionalisti.