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FIRENZE – I giovani tra i 15 e i 19 anni in Toscana mostrano oggi abitudini più moderate rispetto a vent’anni fa.

Si evidenzia un calo nel consumo di droghe, alcol e sigarette tradizionali, guidano meno e iniziano i rapporti sessuali più tardi.

È quanto emerge dall’ultima indagine Edit dell’Agenzia regionale di sanità (Ars), presentata di recente e basata su quasi 5.000 interviste.

Rispetto al 2005, il consumo di sostanze stupefacenti è diminuito: la percentuale di adolescenti che riferiscono di aver fatto uso di droga nell’ultimo mese è passata dal 19% all’8,7%, con la cannabis che resta la sostanza più diffusa ma in netto calo dal 18,1% al 7%. Anche l’alcol registra un calo nelle ubriacature annuali, scese dal 44,4% al 38,9%, e il fumo di sigaretta, dopo anni di consumo stabile, vede oggi percentuali molto più basse tra i fumatori regolari, scesi dal 15,2% al 3,9%. In compenso, è aumentato l’uso di sigarette elettroniche dal 9,3% al 21%.

Tuttavia, non tutto è positivo. Gli adolescenti toscani sono sempre più sovrappeso (dal 10,6% al 13,9%) e obesi (dall’1,9% al 3,5%), con una diminuzione del consumo quotidiano di frutta e una riduzione dell’attività fisica settimanale.

L’uso di smartphone è praticamente universale (98%), con oltre un terzo dei giovani che passano più di cinque ore al giorno davanti allo schermo.

La prima esperienza sessuale si è spostata verso un’età più tardiva: oggi il 34,5% degli studenti si dichiara sessualmente attivo, contro il 41,4% del 2005. Parallelamente, si è dimezzato il numero di ragazzi con patente tra i 15 e i 19 anni, passato dal 62,5% al 31,1%.

Il dato più preoccupante riguarda però la salute mentale: il 29,7% dichiara uno stato di distress psicologico, più del doppio rispetto al 15,1% registrato nel 2008. Aumentano anche i ricoveri psichiatrici per i giovani tra i 14 e i 19 anni, passati da 2,3 casi per 1.000 nel 2005 a 8,9 nel 2024. Inoltre, il numero di adolescenti che dormono meno di sette ore a notte è passato dal 28% al 41%.

Il commissario straordinario dell’Ars, Federico Gelli, che lascia a breve l’incarico, sottolinea come questi dati riflettano le trasformazioni sociali e tecnologiche degli ultimi due decenni, segnati da crisi economiche, pandemia e rivoluzioni digitali, che hanno inciso profondamente sulle abitudini dei giovani toscani.

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