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FIRENZE – Oltre 340 mila toscani opteranno per il pranzo di Natale al ristorante, con una spesa complessiva che sfiorerà i 28 milioni di euro.

Sono le stime emerse dallo studio di Confcommercio Toscana sui dati Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), che fotografa un lieve calo rispetto allo scorso anno.

“Le previsioni della vigilia indicano una percentuale poco più contenuta rispetto al 2024: i toscani che scelgono di trascorrere il 25 dicembre in un locale scendono dal 10% al 9,3%. È un segnale impercettibile, se vogliamo, ma che va nella direzione che ormai è sotto gli occhi di tutti: le famiglie italiane hanno un potere di spesa ridotto e tornano al risparmio, così ne risentono i consumi”, spiega Franco Marinoni, direttore generale di Confcommercio Toscana.

A bilanciare il trend, però, arrivano i turisti: “Per fortuna non mancheranno i visitatori, in testa i nostri connazionali: per Natale si prevede un flusso di almeno sei milioni di italiani in viaggio, l’83% dei quali resterà in Italia privilegiando non solo le mete sulla neve, ma anche località sulla costa e città d’arte come le nostre”, conclude Marinoni. La clientela del pranzo natalizio sarà così composta per il 75% da residenti, il 19% da turisti italiani e il 6% da stranieri.

Il costo medio a testa per un menù completo sale a 82 euro, con un aumento di poco meno del 5% rispetto ai 78 euro del Natale 2024. “Anche quest’anno a Natale non manca la voglia di stare insieme alla famiglia godendo dell’atmosfera e del servizio offerto dai ristoranti. Case sempre più piccole e poco tempo per cucinare spingono tanti a preferire la comodità di un locale per festeggiare. Meglio se è il locale del cuore, quello dove si è sicuri di essere accolti e serviti nel modo migliore. A Natale vince sempre il calore dell’accoglienza e della tradizione, anche nella scelta del menù, a base di prodotti e ricette del territorio, dall’antipasto di crostini e sformatini di verdure al classico brodo con i tortellini fatti a mano fino agli arrosti e ai dolci natalizi. Le sperimentazioni si lasciano al cenone di San Silvestro”, dichiara Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Toscana e vicepresidente vicario di Fipe nazionale.

Secondo l’indagine Fipe, circa il 70% dei locali rimarrà aperto per il pranzo di Natale, “con punte più alte ovviamente nelle città interessate dal turismo, più basse altrove”, precisa Cursano.

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