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I rappresentanti di Fiom Cgil e Rsu Cerpelli davanti all’azienda

Licenziamenti non ritirati ma disponibilità a «valutare soluzioni alternative in un prossimo incontro fissato il 16 febbraio». E’ quanto emerso questa mattina a Lucca dall’incontro tra le Rsu di Cerpelli e l’azienda Finder Pompe srl, che lo scorso 18 gennaio ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Querceta (Lucca)

«Procedura di mobilità respinta» «Come Rsu, assistiti dalla Fiom Cgil, abbiamo respinto la procedura che prevede la cessazione dell’attività e trenta licenziamenti all’ex Cerpelli, sia nel merito che nel metodo, valutandola come illegittima in quanto contenente vizi di forma – si legge in una nota dei sindacati – .Fra questi ci sono i criteri individuati per la cessazione dei rapporti di lavoro, che devono essere considerati nell’ambito dell’intera compagine aziendale essendo la Finder un’azienda unica. Abbiamo altresì ribadito l’assoluta inconsistenza dei contenuti relativi al risparmio di costi che si produrrebbe con la chiusura di Querceta e siamo in grado di suffragare la nostra tesi nelle sedi deputate, rappresentando la possibilità di impugnare la procedura stessa».

Prosegue lo stato di agitazione La risposta dell’azienda è stata ferma circa la volontà di procedere alla chiusura «tentando di argomentare l’operazione senza elementi di natura fattiva – costi, spese, fatturato – cadendo a nostro avviso in numerose contraddizioni rispetto agli accordi sottoscritti e alle dinamiche organizzative in essere». Una decisione che ha convinto i sindacati a proseguire con lo stato di agitazione in attesa dell’incontro in programma domani a Firenze in Regione Toscana.

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