«Dopo due anni dalla nuova legge regionale sull’agriturismo, il nostro giudizio è parzialmente positivo. E’ necessario, però, completare la regolamentazione e le disposizioni attuative, a partire dalla semplificazione; sono urgenti regolamenti, linee guida e chiarimenti sull’uso dei prodotti, sulla macellazione aziendale, sulle barriere architettoniche, sulle fattorie didattiche e sociali, piscine, omogeneità applicativa, controlli. Serve inoltre un ulteriore confronto sulla tassa di soggiorno, imu, classificazione, promozione». E’ in estrema sintesi il giudizio di Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana, sulla legge regionale che regola il settore agrituristico, a due anni dall’entrata in vigore. Cia Toscana che proprio oggi ha consegnato all’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori – in occasione di un incontro con gli operatori della Cia provenienti da tutta la Toscana, che si è tenuto nella sede della Regione a Novoli (Firenze) – un documento (congiuntamente con Turismo Verde, l’associazione della Cia per l’agriturismo) contenente valutazioni e proposte, ma anche problematiche e prospettive sull’agriturismo in Toscana.  

I dati dell’agriturismo toscano Sono 4.072 le aziende agrituristiche in Toscana, con 50.602 posti letto; 1milione e 900mila sono gli arrivi annui e 8milioni e 900mila le presenze.

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