paulo-sousaA Roma, dove su certe cose la sanno lunga, già venerdì scorso si ipotizzava un futuro diverso sulla panchina viola fin dalla prossima stagione: cambio già dai prossimi mesi estivi e subentro al posto di Paulo Sousa con il ruolo di tecnico gigliato di Eusebio Di Francesco. Il ridimensionamento tecnico ed aziendale che avrebbe da una Fiorentina non qualificata per la prossima Champions League potrebbe portare ad un punto di rottura fra pochi mesi fra il mister portoghese ex Basilea e la famiglia Della Valle, proprietaria del marchio calcistico viola, con l’attuale allenatore del sassuolo come alternativa pronta. Nel frattempo, scesa al quarto posto in graduatoria in serie A, punto piu’ basso da inizio stagione, la formazione capitanata da Gonzalo Rodriguez si presenta a dieci giornate dalla fine dell’attuale campionato con diversi punti interrogativi da sciogliere. Ecco quelli principali, cui dovrà pensare di risolvere quello che a detta di tutti, proprietà, società, tifoseria e critica sul mondo Fiorentina, era stato il vero mago della prima parte di stagione gigliata, alias Paulo Sousa
1)
L’esclusione per motivi disciplinari post sfogo su Instagram dopo la gara di andata di Europa League contro il Tottenham di Luigi Sepe, ha portato lo staff tecnico viola a promuovere come vice di Ciprian Tatarusanu, due ragazzi rispettivamente classe ’95 e ’99. Il portiere rumeno accusa costantemente problemi alla schiena e alle spalle, ma è un rischio schierare come alternative estremi difensori tanto giovani
2)
Senza un vero terzino destro, la squadra gigliata gioca sempre con un giocatore adattato in quella posizione fra Roncaglia e Tomovic. Il secondo, disastroso contro il Tottenham al ritorno, ha giocato 1 gara delle ultime 5 da titolare. Il primo ha un contratto in scadenza il prossimo giugno, quindi di fatto è un investimento a brevissimo termine
3)
Il mancato acquisto di un difensore centrale nel periodo estivo, con la complicità delle trattative saltate per i rinforzi che si sarebbero rivelati adeguati, Mammana o Luisao, ha portato all’arrivo di Benalouane, cinque mesi da sottoutilizzato nel Leicester e fino ad oggi mai allenatosi con il resto del gruppo e mai convocato. La conseguenza è il quarto punto
4)
Senza alternative nei ruoli, Gonzalo Rodriguez e Astori hanno giocato le ultime sette gare consecutive e sono fra i giocatori piu’ usurati fisicamente e psicologicamente del calcio italiano. Il rendimento pessimo offerto contro Tottenham (gara di ritorno) e Roma (venerdì scorso), non è un caso, ma non ci sono possibilità di rifiatare, se non adattare uno fra Tomovic ed Alonso che a 10 gare dalla fine pare rischioso
5)
La gara contro il Verona di domenica prossima presenta al momento la certezza dell’assenza per squalifica di Badelj, e l’incertezza sulle condizioni fisiche di Vecino e Borja Valero (per quest’ultimo brutto colpo ad una caviglia già duramente martoriata l’anno scorso). L’alternativa Tino Costa, già precaria fisicamente, con la Roma ha fallito, e Kone fa parte di quel 20% di mercato che il d.g. Rogg ha definito non concordato con il tecnico Paulo Sousa. Di fatto la situazione centrocampo è da allarme rosso
6)
Bernardeschi ha giocato 30 partite da quasi fenomeno, tanto che sarà convocato a fine marzo per le due amichevoli che la Nazionale di Antonio Conte giocheràcontro Spagna e Germania, ma sta pagando una netta involuzione fisica, tanto che contro il Napoli è partito dalla panchina e contro Tottenham (gara di ritorno) e Roma, è stato fra i peggiori in campo. Blazszcykowski sua prima alternativa ha giocato 8 minuti nelle ultime 4 gare e Tello viene da un periodo di quattro mesi di semi inattività
7)
Fenomeno nel girone d’andata, quasi brocco nel girone di ritorno (2 gol in 13 presenze), Nikola Kalinic paga il fatto di non essersi mai riposato in un intero anno di calcio, essendo partito con la stagione a marzo 2015 con il Dnipropetrovsk, ed essendosi fermato giusto una settimana da quando veste la maglia viola. L’alternativa Babacar ha fallito la chance contro l’Atalanta e contro il Tottenham (match di andata), gli è stato preferito addirittura Zarate come falso nueve
8)
Un capitano delegittimato come Manuel Pasqual, cui è stata tolta la fascia di fatto senza spiegazioni, è stato sorpassato nelle gerarchie a sinistra Marcos Alonso che però sta vivendo il peggior periodo da inizio anno. Come recuperare il primo, in scadenza di contratto a giugno prossimo, dopo 10 anni al servizio della maglia gigliata, e che sta anche perdendo la possibile chiamata all’Europeo a fine stagione, senza demotivare il secondo, fresco di rinnovo di contratto ad inizio 2016?
9)
Frizioni fra tecnico e proprietà. Come tradizione viola si alzano le temperature fra inverno e primavera, e iniziano le voci, messe in giro soprattutto ad arte, di presunti interessamenti di top club agli allenatori viola. Non esente Paulo Sousa, già addocchiato da Barcellona e Zenit San Pietroburgo secondo qualcuno, e criticato, mezzo stampa, dagli uomini dei fratelli Della Valle per delle frasi improprie sulla gestione del mercato di gennaio.
10)
Rapporti con la tifoseria. Da idolo incontrastato a uomo messo sul banco degli imputati. Una parte, per ora minoritaria, ma significativa dei supporter viola ha iniziato ad accusare il mister gigliato per alcune scelte tecniche recenti, cosa che in passato, per Prandelli prima e Montella poi, ha portato anche ad un principio di deterioramento dei rapporti fra le parti poi rivelatosi definitivo.
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