Un’azienda di confezioni con 10 operai su 14 assunti ‘al nero’. Lo ha scoperto a Prato la Polizia Municipale durante una serie di controlli che hanno portato al sequestro di un laboratorio e alla denuncia della titolare di origine cinese. All’interno del laboratorio, in località Casanova, sono state trovate impegnate a lavorare quattordici persone, tutte di nazionalità cinese. Dai riscontri effettuati, dei dieci al ‘nero’, tre lavoranti sono risultati anche privi di permesso di soggiorno o documenti di identificazione e, per tale motivo sono stati denunciati a piede libero per soggiorno illegale sul territorio nazionale mentre la titolare della ditta è stata denunciata, sempre a piede libero, per il loro impiego nella propria attività. Sequestrati inoltre 27 macchinari e l’intero laboratorio tessile.

Il pugno duro del Comune «Continuiamo con infaticabile impegno e costanza nei controlli sul territorio per contrastare con ogni mezzo chi lavora nell’illegalità, impiegando manodopera a nero, non rispettando le regole e violando non soltanto le normative ma anche il rispetto dei diritti delle persone e dei lavoratori – ha sottolineato il sindaco di Prato Matteo Biffoni -. La polizia municipale insieme con tutti gli organi preposti ai controlli, a cominciare dall’ispettorato del lavoro, continueranno a tutelare il lavoro regolare e la concorrenzialità dei mercati punendo chi vuole guadagnare ignorando la legge. Prato è una città dedita al lavoro, ma dove l’imprenditorialità deve sempre andare di pari passo con il rispetto delle regole».

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