Condannati per bancarotta gli ex vertici di Banca Etruria. A deciderlo il Gup di Arezzo Giampiero Borraccia condannando in abbreviato quattro ex dirigenti della banca. Il giudice ha deciso una pena di 5 anni (scontati per il rito) per l’ex presidente Giuseppe Fornasari e l’ex dg Luca Bronchi, e di 2 anni per l’ex dg Alfredo Berni, tutti imputati per bancarotta fraudolenta. Pena di 1 anno per l’ex consigliere del cda Rossano Soldini accusato di bancarotta semplice. Il gup Borraccia ha inoltre rinviato a giudizio gli altri 27 imputati.

Giorgianni (Associazione Vittime Salvabanche): «Primo atto di giustizia» «Un primo atto di giustizia è stato fatto» è il commento di Letizia Giorgianni dell’Associazione Vittime del Salvabanche. «Per il giudice, quindi, ci fu bancarotta e nel caso di Fornasari, Bronchi e Berni fu fraudolenta – si legge in una nota di Giorgianni – . Ci aspettavamo forse più comprensione per chi aveva avuto il coraggio di contestare la gestione spericolata all’epoca di Fornasari, Berni e Soldini, che arrivò ad accusare persino in Banca d’Italia. Con questa sentenza si conferma quello per cui abbiamo lottato fin dagli albori di questa vicenda: la Banca era gestita da un management criminale, che continuava a curare esclusivamente il proprio interesse mentre la banca cumulava perdite da capogiro cumulate per colpa di prestiti concessi con leggerezza e senza alcuna lungimiranza, oltre che in pieno conflitto di interessi. E quando infine si doveva mascherare lo stato di dissesto di fronte ad un’autorità di vigilanza arrivata tardi e male, si decideva di “scaricare” questa gestione scellerata sui clienti, con la vendita indiscriminata dei bond subordinati» conclude Giorgianni.

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