Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte e…a fare benzina. Parole che non usciranno dalle bocche dei benzinai toscani, fermi oppositori dell’accordo che il governatore Enrico Rossi vuole sottoscrivere con la grande distribuzione (Federdistribuzione, Coop e Conad) per permettere di costruire nuovi impianti di vendita carburanti nelle aree commerciali degli ipermercati, di fatto modificando l’attuale Legge Regionale che pone vari limiti (leggi).

«Niente regali alle grandi strutture» «Il nostro non è un atteggiamento corporativistico – dice Andrea Stefanelli, presidente della Faib Toscana -. Non è con nuovi punti vendita o con le pompe bianche che si apre una nuova strada per i consumatori. È solo una scorciatoia ed un regalo alle grandi strutture commerciali e in particolare ad alcune di esse. Un gestore guadagna 5 centesimi al litro, qualunque sia il prezzo al litro, gravato da una pazzesca percentuale di accise, tasse e balzelli vari».

La protesta dei benzinai La Faib Toscana, organizzazione maggioritaria per i gestori delle pompe di benzina, ha annunciato in una nota stampa (leggi) lo stato di agitazione e «nei prossimi giorni stabilirà le modalità di protesta contro la scelta della Regione di privilegiare le esigenze della grande distribuzione». «Avevamo riposto grande fiducia sul Governo Monti in merito alle liberalizzazioni del nostro settore (leggi) – continua Stefanelli -. Purtroppo, 24 ore prima che venisse discusso dal Consiglio dei Ministri, il Decreto Legge sulle liberalizzazioni è stato totalmente stravolto, puntando decisamente nella direzione opposta. Anche il ‘Governo dei tecnici’ si è dimostrato debole con i forti e forte con i deboli. Adesso arriva quest’apertura di Rossi alla grande distribuzione che non significa andare incontro alle liberalizzazioni e ad una diminuzione dei costi, anzi».

Pompe bianche come civette per i negozi L’accordo presentato dal governatore della Toscana prevede infatti che gli ipermercati si impegnino ad abbassare il prezzo di benzina e gasolio di 10 centesimi rispetto al prezzo medio di mercato. Ma anche in questo caso Stefanelli ci tiene a precisare la posizione della sezione toscana del Faib. «Non siamo assolutamente contrari all’apertura di punti vendita carburante da parte della grande distribuzione. Quello che non ci sta bene è il canale preferenziale aperto per gli ipermercati, che potranno affidarsi alle cosiddette pompe bianche anche se non dispongono dei requisiti minimi cui i gestori si devono attenere. Se la grande distribuzione vuole aprire i suoi punti vendita – prosegue Stefanelli – lo può fare anche ora, se l’obiettivo vero è far risparmiare l’utente finale. Lo può fare tranquillamente come ogni investitore privato che decide di investire nelle pompe bianche. Il problema è che gli ipermercati vogliono aprire questi punti vendita come ‘civette’ per far entrare poi i clienti a fare spese nei negozi».

Servizi a rischio  Il pericolo più grande, secondo Scaramelli, è quello che in Italia si possa verificare quanto già avvenuto in Francia dove, «dopo l’apertura alle pompe bianche nei supermercati, si sono persi totalmente tutti i servizi al cliente nelle stazioni di servizio», sottolinea il presidente della Faib Toscana. «Il problema diffuso è che c’è una concezione sbagliata che fa sembrare che il problema del caro-carburanti sia una responsabilità dei gestori. In realtà un gestore, da un rifornimento di 50 euro, guadagna solo 1.10 euro circa. Oltre 30 euro vanno allo Stato tra accise –particolarmente pesante la situazione nel Granducato (leggi) – e Iva. A tutto questo va aggiunto il vincolo d’esclusiva che lega i gestori alle compagnie petrolifere, le quali non solo stabiliscono quantità e prezzi di vendita, ma anche tempi e scadenze di pagamento e di acquisto dei prodotti. Dopo la ‘mazzata’ delle mancate liberalizzazioni per il nostro settore è arrivata anche questa ‘legge ad personam” che vuole adottare la Regione Toscana. Ma ripetiamo – conclude Scaramelli –, la grande distribuzione può aprire i suoi punti di vendita carburante. Purché si rispetti l’attuale Legge Regionale. Pensare che la Regione si faccia convincere da chi promette 10 centesimi di sconto a litro sui carburanti, fa semplicemente sorridere…».

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