L’Università di Siena chiude in rosso il 2012 con un disavanzo di competenza di 7,32 milioni di euro e un disavanzo di amministrazione pari a 50,07 milioni di euro. Il Consiglio di amministrazione dell’Università di Siena ha approvato a larghissima maggioranza nella seduta di questa mattina il conto consuntivo relativo all’esercizio finanziario 2012. Il documento evidenzia un miglioramento del disavanzo di competenza, che al netto delle componenti straordinarie è in riduzione rispetto ai valori registrati nel 2009 (51,5 milioni di Euro),  nel 2010 (18,2 milioni di Euro) e nel 2011 (8,14 milioni di Euro).
 
Risultato incoraggiante «Si tratta di un risultato estremamente incoraggiante – ha detto il rettore dell’Ateneo, Angelo Riccaboni – che conferma la positività e l’efficacia delle azioni intraprese sul fronte del risanamento, del contenimento dei costi e del rilancio. Da un punto di vista strettamente finanziario, lo scorso anno sono state implementate quelle misure, già impostate dal programma pluriennale di interventi tendenti al risanamento dell’aprile 2010, e continuamente monitorate, che hanno permesso di rivedere la struttura dei costi dell’Ateneo, conseguendo quei risparmi indispensabili per ridurre il disavanzo corrente».

Il peso della riduzione delle entrate «In più occorre evidenziare come il risultato sia stato raggiunto nonostante la riduzione del Fondo di finanziamento ordinario (- 2,5 milioni di Euro rispetto al 2011) – ha aggiunto Riccaboni -, nonostante la scomparsa delle erogazioni della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e la sospensione dell’erogazione dei fondi che la Regione Toscana mette a disposizione degli atenei toscania sostegno della ricerca biomedica, che, nel 2011, era stato accertato per 6 milioni di euro. Il risultato di competenza 2012 avrebbe avuto segno positivo qualora l’FFO fosse rimasto sui livelli del 2009. In questo contesto, nella consapevolezza che il sostegno al cambiamento e al rilancio non può prescindere dal riequilibrio dei nostri conti, voglio inoltre sottolineare che,per il secondo anno consecutivo, il risultato della gestione caratteristica è di segno positivo, dimostrando che la struttura delle entrate/uscite per l’assolvimento delle funzioni fondamentali è adesso riequilibrata, e che il risultato di competenza viene appesantito soltanto dagli oneri dei prestiti a lungo termine contratti nel passato.

Cresce il disavanzo di amministrazione «Purtroppo, in assenza di un avanzo di competenza, si appesantisce inevitabilmente anche il disavanzo di amministrazione, che tocca la quota di 50.07 milioni di Euro. Tale disavanzo potrà significativamente ridursi soltanto quando il bilancio annuale di competenza tornerà a generare un avanzo primario,o attraverso l’attuazione di misure straordinarie (rimodulazione dei mutui, cessione di cespiti immobiliari, ecc.)».

Un punto di svolta«Siamo arrivati ad un punto di svolta – ha sottolineato il Rettore -, siamo riusciti ad invertire la tendenza e pensiamo che in un paio di anni riusciremo a riportare l’ateneo ad una situazione di equilibrio finanziario. Quella di oggi è una tappa importante».
 
Salario accessorio, cercasi accordo fuori dal tribunale Prosegue intanto la battaglia giudiziaria dei dipendenti tecnico amministrativi  per ottenere i riconoscimenti economici del salario accessorio “tagliati” dal piano di risanamento dell’ateneo che, a sua volta, avrebbe proposto ai sindacati una soluzione fuori dalle aule del tribunale. «Vorremmo porre fine a questa situazione di incertezza – ha sottolineato Riccaboni – trovando una soluzione che non sia giudiziaria. Abbiamo proposto incontri a tal proposito alle sigle sindacali e facendo leva sul senso di responsabilità di tutti potremmo chiudere anche questa pagina». 

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