Il Consorzio del Brunello di Montalcino, ritenendo fortemente lesive le affermazioni di Gianfranco Soldera riportate dal Corriere della Sera del 26 marzo scorso, ha deciso di sporgere una querela per diffamazione nei confronti del Soldera stesso. La querela che sarà presentata alla procura di Milano riguarda la parte dell’intervista rilasciata dal proprietario dell’Azienda Case Basse in cui giudicava come  «irricevibile e offensiva, una truffa al consumatore» la proposta del Consorzio di donargli – a seguito dello sversamento del vino contenuto in botte nelle fogne da parte di un dipendente (leggi) – il “vino della solidarietà” con bottiglia ed etichetta diversa.

Le dichiarazioni Soldera, annunciando di aver abbandonato il Consorzio, pronunciò pesanti accuse, in un'intervista al Corriere della Sera, dichiarazioni che il Consorzio del Brunello di Montalcino definì «fortemente lesive» nei confronti dei produttori e del territorio nel suo complesso. Soldera, al quale gli altri produttori del Consorzio avevano offerto del loro vino in segno di solidarietà, annunciò il 22 marzo scorso  inoltre di essere riuscito a salvare 7.000 bottiglie. Il Consorzio specificò a questo proposito, che quello voleva «essere un gesto simbolico e di solidarietà dal momento che allora, sulla base delle sue stesse dichiarazioni, si pensava che tutta la sua produzione fosse scomparsa con l’atto vandalico e con il ricavato poteva fare beneficenza all’asilo o alla casa di riposo degli anziani. Oggi – spiegava la nota – sappiamo che non è così (Soldera ha dichiarato che ci sono 7000 bottiglie ad annata), ma il significato di quel gesto di solidarietà rimane e riteniamo offensivo che ciò venga considerato alla stregua di una truffa. Anche perché quell’atto e tutte le illazioni fomentate a margine per ora stanno danneggiando in modo considerevole l’immagine del Brunello e del territorio, mentre continuano a garantire una platea mediatica a chi l’ha subito per avere visibilità continua e lanciare accuse infondate». «Da tanti anni – spiegava Soldera nell'intervista spiegando le ragioni delle sue dimissioni dal Consorzio – non c'e' feeling con chi comanda e ha una linea diversa dalla mia: io sono per il Brunello con il Sangiovese al 100%, sono per l'aumento dei controlli e delle ricerche».

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