Si allarga l’inchiesta giudiziaria sui parchi eolici tra le province di Pisa e Firenze. Dopo l’avviso di garanzia all’assessore all’ambiente della Regione Toscana, Anna Rita Bramerini, (leggi) adesso è la Procura di Firenze a chiedere il sequestro delle carte per fare degli approfondimenti. Nell’occhio del ciclone della procura fiorentina anche l’assessore provinciale all’ambiente Walter Picchi raggiunto anche lui, insieme ad un imprenditore iraniano che all’epoca dei fatti contestati era l’amministratore delegato dell’azienda European Wind Farm titolare dei progetti. Il provvedimento, deciso dalla Procura della Repubblica di Firenze, è relativo alle procedure per la realizzazione degli impianti eolici da parte della European Wind Farm nei territori della provincia di Pisa e Firenze tra il 2008 e il 2010.  «Ho subito dato al mio legale di fiducia l'incarico di accedere agli atti per conoscere i dettagli delle contestazioni che vengono avanzate nei miei confronti. Sono sereno – ha detto Picchi – il ruolo della Provincia riguarda solo la valutazione di impatto ambientale».

Le ricostruzioni dell'accusa L'accusa per Bramerini e Picchi sarebbe quella di aver favorito ingiustamente l’imprenditore iraniano concedendo autorizzazioni per parchi eolici finiti a società di gestione sempre riconducibili a lui. Soggetti fittizi, ragioni sociali di comodo costituite sempre con il solito trucco. Diecimila euro di capitale e nessun dipendente: solo il nome della località in cui sarebbe nata la centrale. Una sorta di truffa che di fatto avrebbe impedito una vera concorrenza e creato un monopolio.

La solidarietà della politica Intanto l’assessore Bramerini nella giornata di oggi ha incassato la solidarietà dei partiti in Consiglio regionale. «Abbiamo piena fiducia nella magistratura e auspichiamo che si faccia luce quanto prima sulla vicenda. Siamo convinti che l'assessore Bramerini saprà dimostrare la correttezza del proprio operato e continuiamo a riporre in lei stima e fiducia, oltre all'apprezzamento per il lavoro che svolge in giunta», ha detto Marco Ruggeri, capogruppo del Pd in Consiglio regionale. Sulla stessa lunghezza d’onda l’Idv convinta della «liceità dell’operato» e del Psi che ha espresso «totale solidarietà».

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