La Provincia di Siena ha sospeso la caccia alla volpe «in tana», per cui aveva disposto una moratoria di un mese lo scorso 26 marzo (leggi). Una scelta funzionale a togliere ossigeno a estremismi e contrapposizioni che rischiano di minare alla radice il metodo di confronto democratico fra le diverse istanze e sensibilità in campo e a riportare l'attenzione sulla gestione della fauna selvatica a 360 gradi.

I motivi della scelta La decisione, si legge in una nota dell’ente, è «maturata dopo una lunga serie di tavoli di concertazione e incontri con le diverse associazioni ambientaliste, agricole e venatorie, che hanno messo in luce le criticità legate alla gestione della fauna selvatica nel suo complesso, già in passato oggetto di attenzione e più volte segnalate dalla stessa Provincia per la difficoltà a fornire risposte efficaci e risolutive sul tema». La sospensione si propone, inoltre, di riportare serenità di giudizio negli organi preposti all'adozione degli atti e di tutelare tutti i soggetti a cui sono affidati gli interventi di gestione faunistica. Sulla questione specifica legata alla gestione degli Istituti (Zone di Ripopolamento e Cattura, Zone di Rispetto Venatorio e Aziende Faunistico Venatorie) la Provincia di Siena continuerà il confronto con l'Ispra per garantire, nell'assolvimento degli obblighi di legge, l'efficacia degli interventi e, al contempo, per evitare il riproporsi di una situazione paradossale come quella venutasi a creare sul contenimento della volpe.
 

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