Terra, sapienza e futuro: è questo in sintesi il messaggio lanciato oggi a Montalcino da Carlo Petrini, che ha firmato la piastrella celebrativa della vendemmia 2014. Petrini, fondatore di Slow Food e unico italiano ad essere stato inserito dal quotidiano inglese The Guardian tra le 50 persone che “potrebbero salvare il pianeta”, ha dichiarato: “La storia di Slow Food e della sua progenitrice, Arcigola, è legata profondamente al borgo di Montalcino. Tornarci è sempre bello, anche perché ogni volta ci si può stupire di come la crescita esponenziale della denominazione non abbia stravolto il paesaggio agricolo, che rimane tra i più belli e curati del nostro paese. Le fortune commerciali di questo rosso hanno contribuito al raggiungimento di un equilibrio e un’armonia che in altre campagne sono difficilmente riscontrabili. La vicinanza poi di moltissimi vignaioli a metodi di produzione agricoli sostenibili, biologici e biodinamici deve essere un motivo di orgoglio per tutti gli abitanti di Montalcino. La cosa straordinaria – prosegue Petrini – è che qui si continuano a preservare i boschi, le strade bianche, qualche pascolo e i seminativi. La qualità dei vini è in costante ascesa e il ripensamento avvenuto a metà degli anni Duemila ha giovato alla denominazione, i vini ne hanno guadagnato in territorialità e vicinanza al vitigno di origine, quel sangiovese grosso che dimostra di essere qui a Montalcino uno dei più nobili vitigni a livello mondiale

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